La stagione perfetta del Porto, squadra rivelazione dell’anno
Tutti li vogliono, tutti li cercano ma fino a qualche mese fa nessuno sapeva forse della loro esistenza sportiva. Sono i giocatori del Porto, divenuti ‘grandi' improvvisamente dopo una stagione a dir poco perfetta e adesso sono sui taccuini dei manager e degli osservatori dei club più titolati al mondo. Grazie alla vittoria in campionato e poi alla consacrazione europea nella finale di Dublino contro il Braga vinta grazie al gol-partita di Falcao a fine primo tempo.
UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO – Insieme allo Sporting Lisbona e al Benfica il Porto fa parte del novero dei "grandi" club portoghesi. In ambito nazionale ha vinto 18 degli ultimi 26 campionati disputati; in ambito europeo ha conquistato due Coppe dei Campioni/Champions League, due Coppe UEFA/Europa League. Dopo il Liverpool nel 1976-1977, è stata la prima squadra a vincere la Champions League nella stagione successiva alla vittoria della Coppa UEFA. Se il primo campionato risale al lontano 1934, la storia recente del Porto sottolinea la grandezza del Club lusitano in patria con i cinque scudetti consecutivi vinti negli anni novanta tra il il 1994 e il 1999 e il ‘poker' del Terzo Millennio con il ‘filotto' nelle stagioni 2005-2009.
In quest'ultimo anno, il potere dei ragazzi di Villas Boas non è mai stato messo in discussione: primo posto mantenuto dalla prima alla 30a giornata; zero sconfitte in Liga, con 27 vittorie e 3 pareggi (col record stagionale di 16 vittorie consecutive); 87 punti finali e vittoria arrivata con cinque turni di anticipo; migliori realizzatori in campionato con Hulk (23 centri) e Falcao (16); due ‘manite' stagionali tra cui quella rifilata ai rivali del Benfica alla decima giornata (classico 5-0 casalingo). Non cambia di molto l'avventura europea in Eruopa League, ex Coppa Uefa. Nel ‘girone L' inizio coi fuochi d'artificio: 3-0 al Rapid Vienna al debutto e passaggio alla seconda fase da primo della classe con 4 vittorie e un pareggio (e una media di quasi 3 gol a gara). Nella fase ad eliminazione diretta, il Porto ha pian piano compreso la propria forza costruendo la qualificazione sul campo del Siviglia per 1-2 e passando il turno malgrado l'unica sconfitta casalinga per 1-0. Agli ottavi di finali, l'armata lusitana torna a pieno regime contro il CSKA di Mosca: 0-1 all'andata e 2-1 al ‘Dragao' fino all'esplosione della vera forza portoghese contro un'altra squadra moscovita ai quarti di finale con una doppia ‘manita'. Lo Spartak si deve inchinare all'andata per 5-1 e al ritorno con un perentorio 2-5. Fino agli atti finali con la semifinale contro il Villarreal dove è arrivata in casa un'altra ‘manita' per 5-1 e una sconfitta nel match di ritorno al Mestalla di misura ma indolore per 3-2. Alcuni numeri europei? Falcao miglior realizzatore e giocatore che ha tirato di più nello specchio della porta avversaria, con all'attivo tre triplette (contro il Villarreal ma anche con il Rapid Vienna e lo Spratak Mosca), superando il record di Jurgen Klinsmann di 15 reti; Villas Boas più giovane tecnico a vincere in Europa; Porto squadra ad aver segnato più gol nell'edizione 2011.
LA STAGIONE PERFETTA – Per la stagione 2010-2011 il Porto decide di cambiare guida tecnica e assume il tecnico André Villas Boas assistente per molti anni del Mago di Setubal Josè Mourinho, in particolare nella stagione 2003-2004 culminata con il trionfo in Champions League. Anche cambiando la guida tecnica, si tratta anche questa di un'annata ricca di soddisfazioni per il club: dominatore incontrastato del campionato nazionale, il Porto compie una cavalcata trionfale anche in Europa League dove si qualifica per la finale unica di Dublino del 18 maggio, nella quale vincerà sui connazionali dello Sporting Braga per 1-0. Il titolo (25° della storia) giunge con ben 5 turni d'anticipo il 3 aprile 2011 in seguito alla vittoria fuori casa per 2-1 nello scontro diretto con i rivali di sempre del Benfica. In campionato, il cammino dei Dragones è stato a dir poco travolgente.
LA SQUADRA DEI NUOVI SOGNI – Hélton; Sapunaru, Rolando, Otamendi, Álvaro Pereira; Guarín, Fernando, J. Moutinho; Hulk, Falcao, Varela. Allenatore Villas-Boas. Eccoli i nuovi eroi di una squadra che ha catalizzato su di sè l'attenzione del calcio internazionale. Ma chi sono? Ecco le carte d'identità di alcuni di loro, forse giocatori di seconda fascia, non uomini mercato dei Dragoes, ma comunque valide alternative per chi cerca soluzioni nuove senza spendere troppo.
IN DIFESA – Helton da Silva Arruda – Portiere brasiliano, classe 1978. Una garanzia sia per il Porto sia per la nazionale verdeoro. Non è un giocatore dal ‘mercato' rinato ma ha comunque i suoi successi personali conquistati a suon di ottime partite. Come quando nel 2005 riuscì a soffiare il posto da titolare ad un mito vivente, Victor Baia. Proprio nel giorno del suo 33esimo compleanno ha innalzato l'Europa League nel derby lusitano con il Braga.
Cristian Sapunaru – Difensore rumeno arrivato al Porto nel 2008 per 2.5 milioni di euro dal Rapid Bucarest. A soli 23 anni deve crescere ancora molto, restando in patria con la squadra campione in carica e prossima al Triplete ma già in Liga e in Premier, squadre di secondo piano stanno valutando un suo ingaggio a prezzi ancora moderati.
Nicolas Otamendi – Altro difensore, questa volta di origini argentine al Porto dal 2010, per 4 milioni prelevato dal Velez Sarsfield. Classe '88, anche in questo caso, è stato seguito dal club giallorosso con manovre di contatto che hanno avvicinato la Roma al procuratore del giocatore, Marcelo Simonian. Punto di riferimento della difesa del Porto e della nazionale argentina, Otamendi ha un costo ancora più elevato che si aggira sui 16-18 milioni di euro.
A CENTROCAMPO – Freddy Guarín – 25 anni, colombiano, è un centrocampista esterno o centrale che preferisce giocare in fase propositiva, ma ha anche capacità interditorie.
Con un passato in Francia in Ligue1 nelle file del Saint-Etienne, per lui il mercato ha parlato per alcuni giorni anche in nerazzurro. L'Inter di Moratti si è infatti fatta avanti col Porto: è un'alternativa o un ripiegamento in caso non arrivasse uno tra Fabregas e Schweinsteiger, ma per lui si era fatto anche il nome del Milan.
Joao Moutinho – E' uno dei gioielli di Villas Boas. Strappato allo Sporting Lisbona, dove era entrato in prima squadra nel 2004, diventandone capitano nel 2007, collezionando in 6 anni (tra campionato e coppe) 249 presenze e 31 gol. Il 5 luglio 2010 si è trasferito ai rivali del Porto per 11 milioni, firmando un contratto quinquennale. Se la difesa dei campioni di Portogallo è ‘affare' della Roma, il centrocampo sembra essere terra di conquista dell'Inter. Infatti, come per i suoi precedenti compagni, anche per Moutinho sembra essersi mossa la società nerazzurra: intelligente con e senza palla, è un regista dai piedi buoni e dalle ottime intuizioni di gioco. Costa attorno ai 18 milioni, un po' troppo.
IN ATTACCO – Silvestre Varela – Portoghese classe 85, attaccante di prospettiva finito nel mirino del Manchesteer City di Roberto Mancini, fresco vincitore di FA Cup in Inghilterra. La società lusitana per lasciare partire il nazionale portoghese chiede almeno 16 milioni di euro visto anche il contratto del giocatore in scadenza nel 2015.