La sfida del Napoli di Cannavaro: battere il Milan, agganciare la Juve
L'Europa League, il campionato, la lotta Champions, il duello a distanza con la Juve. Emozioni forti per Paolo Cannavaro, il capitano del Napoli ne ha per tutti. Ai microfoni di Radio Marte rilancia e avverte: "Non molliamo mai, sappiamo che tutto può succedere fino al termine". Coraggio e determinazione, così ha permeato la sua squadra Mazzarri: compatta, reattiva, micidiale in contropiede, capace di ribaltare il risultato. E vincere. In serie A come nelle sfide continentali.
Mai mollare. "E' bello rimontare la gara, ma è più bello quando si vince più tranquillamente – aggiunge il difensore azzurro -. Con Mazzarri abbiamo compiuto ben venticinque rimonte. E' un dato da tenere in considerazione, vuol dire che non vogliamo mai perdere. Il tecnico non lascia nulla al caso. Però, mi metto nei panni di un tifoso perché vincere così può far venire l'infarto"
Squadra in crescita. Lo conferma anche il raffronto con la passata stagione. "La situazione è migliorata, anche se negli anni scorsi abbiamo ottenuto comunque buoni risultati. Quest'anno siamo migliorati pure nell'atteggiamento. Anche l'attacco contribuisce a non subire gli avversari, non vogliamo prendere gol stupidi".
Juve avvertita. La parola scudetto non si pronuncia, per scaramanzia e perché è sempre meglio volare basso. Soprattutto a Napoli, dove l'entusiasmo può essere contagioso ma anche soffocante.
"Siamo soddisfatti di quanto fatto finora – continua Cannavaro -. Ma non vogliamo accontentarci, anche la Juve sta facendo meglio dello scorso anno. L'importante è tenere il passo dei bianconeri. E poi i bianconeri hanno la Champions e magari possiamo raggiungerla in vetta anche nelle prossime settimane".
Sfida col Milan. Azzurri in campo coi favori del pronostico mentre la squadra di Allegri è alle prese con una crisi di gioco e di risultati che l'ha spinta dietro le quinte. Non ci sarà Pandev, infortunato. E' l'occasione d'oro per Insigne. Cannavaro, però, non si fida del momento negativo del Diavolo.
"I rossoneri hanno dodici punti in meno, vincere sarebbe comunque uno sfizio nonostante le difficoltà degli ultimi tempi. Ma il Milan non è una squadra morta, ha qualità ed è sempre temibile".
Pienone a Fuorigrotta. Saranno in cinquantamila a spingere il Napoli alla vittoria. "Sicuramente ci sarà tanta gente. Il San Paolo ha sempre un grande fascino al boato del pubblico. Essere al San Paolo è sempre una grande emozione. Con il Dnipro ero dietro la porta avversaria, vivere la gara sul campo è tutta un'altra cosa".
Fenomeni azzurri. Cavani e poi Insigne. Il Matador che trascina la squadra con le sue reti e lotta in difesa da un lato. Il talento di Lorenzo pronto a esplodere. Cannavaro parla anche di loro. Edinson, prima di tutto. Noblesse oblige… "E' un fuoriclasse non solo la domenica, ma per tutta la settimana. Dà sempre il massimo, in allenamento lavora per fare bene. E' un esempio". Un modello da seguire anche per Insigne. "Ha la testa sulle spalle e ama questa maglia. Resterà a lungo a Napoli – chiosa Cannavaro -, un giorno può essere il mio erede al Napoli".