La Serie A di Ciccio Graziani, tra l’Inter di somari e il Toro travestito da mucca
L'Inter che sbanda a Genova, il Milan che risale la china con Gattuso un panchina. E poi ancora, il Torino che perde l'ennesimo derby contro la Juventus e il Napoli che non molla un punto in classifica a nessuno. Tutti temi che hanno esaltato lo spirito toscano di Francesco Graziani, ex bomber oggi opinionista con il veleno del sarcasmo, per tutti.
Non risparmia nessuno ‘Ciccio' Graziani, Campione del Mondo 1982 che si sta godendo il campionato italiano tra la corsa scudetto a due e la sempre più combattuta Zona Champions League che vede il ritorno prepotente del Milan, che ha agganciato la Sampdoria e l'alternanza tra Lazio, Inter e Roma per il terzo posto.
La Milano da bere e quella da buttare
Elogio a Gattuso
Proprio sul Milan, Graziani si spertica in elogi verso Ringhio Gattuso, il novello deus ex machina che ha cambiato volto e priorità del Milan. Grazie al carisma e alle idee che ha portato nello spogliatoio, forte della conoscenza dell'ambiente rossonero e della stima che ha subito ricevuto.
Carisma, fiducia e Cutrone
Una squadra che gioca in sicurezza, con fiducia nei propri mezzi e negli uomini, dal tecnico al giovane bomber Cutrone che rappresenta la svolta tecnica: "l’ambiente Milan aveva bisogno di un personaggio come lui che in questo momento sta facendo molto bene, la squadra ha equilibrio e fa gol. Meglio di così non poteva andare anche per l'esplosione di Cutrone, un giovane di 20 anni che deve saper giocare e gestirsi come uno di 27 perché le responsabilità ci sono e le deve sostenere".
I somari di Spalletti
Per una Milano tornata a sorridere c'è l'altra parte del Naviglio che annaspa tra i propri insuperati difetti: l'Inter di Spalletti che ha perso a Genova, rimediando l'ennesima brutta figura di un girone di ritorno dove sta gettando alle ortiche quanto di buono fatto nella prima parte di campionato. Demerito dei giocatori più del tecnico, oramai col mal di testa, a detta di Graziani, per aver visto trasformarsi dei buoni giocatori in somari: "Sembra un Ferrari che non gli entrano le marce, accelerano e poi frenano: al posto di Spalletti diventerei matto. Aveva esaltato i singoli a inizio stagione, ma negli ultimi mesi ha vinto solo col Bologna"
Il Toro, la mucca e la Juventus
Zero personalità, granata bocciati
Poi il grande amore granata, insieme alla rabbia per l'ultima occasione persa nel derby contro la Juventus. Una gara in cui il Torino non è riuscito ad esprimersi, subendo la personalità dei campioni d'Italia e rimediando una sconfitta evitabile, se sono avesse mostrato carattere e carisma: "E' sembrata una mucca travestita da Toro, che non ha saputo attaccare una Juve incerottata. Il calcio deve essere propositivo, bisogna attaccare e sfruttare al meglio le qualità dei giocatori che hai: i granata non l'hanno mai fatto"