La Serie A al tempo del Coronavirus: tra le misure, niente più bambini in campo
Ricordate l'espressione del bimbo che a pochi istanti dal fischio d'inizio vede Cristiano Ronaldo saltellare? Oppure la faccia stupita di un altro adolescente che non crede ai suoi occhi, di essere a pochi passi dal campione portoghese? O ancora l'inquadratura del ragazzino napoletano che fa da mascotte ma nasconde lo scudetto della Juve? Tutte queste cose dimenticatele. Per un po' di tempo, almeno fino al prossimo 3 aprile, sarà così.
Niente strette di mano in campo
Nel protocollo della Lega Serie A spedito a tutte le squadre del campionato c'è anche questo tra le prescrizioni da seguire a causa dell'emergenza Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti). Buona parte del cerimoniale cambierà giocoforza, a cominciare proprio dall'ingresso in campo dei calciatori che non prenderanno più per mano i piccoli né saranno autorizzate le riprese sul terreno di gioco (prima e dopo il riscaldamento) oppure nello spogliatoio. Niente stretta di mano tra capitani, calciatori o direttori di gara: tutti accorgimenti che renderanno più snello l'evento.
Le prescrizioni per gli operatori dell'informazione: niente interviste
Non è finita, perché ci sono "raccomandazioni" specifiche anche per come deve essere regolamentato l'afflusso agli stadi da parte degli operatori dell'informazione e di quanti (tesserati) lavorano con le società interessate. All'ingresso degli impianti ci sarà un termo-scanner che prenderà in esame la temperatura delle persone. Quanto ai giornalisti, avranno un ingresso differente così da avere alcuna commistione con tesserati e in tribuna stampa. Tutti – compresi i fotografi accreditati – dovranno restare a due metri di stanza gli uni dagli altri (secondo le disposizioni). Impossibile realizzare interviste anche nella "mixed zone" l'area di passaggio all'interno degli stadi.
Chi potrà entrare allo stadio?
Oltre ai calciatori, all'arbitro e ai suoi collaboratori, e a tutti i componenti dello staff tecnico e dirigenziale delle società, sono ammessi anche gli ispettori federali, i delegati della Lega Serie A, i medici antidoping e i rappresentanti della commissione federale antidoping. Possono entrare anche gli operatori sanitari e di pubblica sicurezza, gli steward e i vigili del fuoco, tutti secondo le indicazioni del Gos.