La rovesciata di Bale, le papere di Karius: Zidane e il Real alzano la terza Champions
E sono tredici. Tredici Champions League. Per la terza volta consecutiva, dopo Milano e Cardiff, il Real Madrid ha alzato ancora la coppa: questa volta al cielo di Kiev. Come da pronostico i Blancos sono dunque riusciti a vincere ancora in Europa, anche se questa vittoria la squadra di Zidane se l’è dovuta sudare fino in fondo. A mettere in difficoltà CR7 e compagni, è stato infatti un Liverpool mai domo e, soprattutto nella prima mezz’ora, decisamente superiore all’avversario.
A cambiare la storia di questa finale, è stato l’infortunio di Mohamed Salah. Uscito l’egiziano, i Reds hanno perso pericolosità in attacco e regalato fiducia ad un Real Madrid sorpreso dall’aggressività iniziale degli inglesi. Zidane festeggia il suo terzo trionfo consecutivo (è l’unico tecnico ad aver raggiunto questo traguardo in Champions League), Klopp invece mastica amaro, maledice la serata negativa del suo portiere e vede sfumare ancora quella maledetta coppa già persa nel maggio 2013 contro il Bayern Monaco.
La sfortuna di Salah e Carvajal
Chi aveva sorriso davanti alla spavalderia della vigilia di Jurgen Klopp, probabilmente non si aspettava un Liverpool così aggressivo e pericoloso sin dal fischio d'inizio. Anche lo stesso Real Madrid è rimasto spiazzato dall'avvio dei "Reds" che hanno dominato per larghi tratti del primo tempo. Corti e aggressivi, gli inglesi hanno infatti messo in grande imbarazzo gli spagnoli che, intimiditi dalla foga di Salah e compagni, hanno faticato a far girare il pallone, sbagliato molto in mezzo al campo e rischiato di andar sotto al 23esimo sulla conclusione violenta di Alexander-Arnold, bloccata a terra da Navas.
Alla mezz'ora di gioco, l'ottimismo di Klopp ha subito un duro colpo di fronte al "dramma" di Salah. Dopo un contrasto di gioco con Sergio Ramos, l'egiziano ha infatti dovuto abbandonare il campo in lacrime per un problema alla spalla. Pochi minuti dopo, lo ha seguito anche Carvajal: anch'egli costretto ad uscire, questa volta per un guaio muscolare. L'uscita dell'ex attaccante della Roma, ha così dato un po' di coraggio agli spagnoli: fino a quel punto mai pericolosi, se non in un'unica situazione con CR7 al 15esimo. Gli ultimi brividi prima dell'intervallo, li hanno dunque regalati i "Blancos" con un gol annullato a Benzema (fuorigioco), un destro fuori di poco del stesso francese e una conclusione sull'esterno della rete di Nacho.
Karius disastroso
Sull'onda dell'ultima convincente parte del primo tempo, il Real Madrid ha lasciato il segno sulla partita nei primi minuti della ripresa. Dopo la traversa colpita da Isco, a regalare il vantaggio alla squadra di Zidane è stato Karius che, in maniera sciagurata, ha rinviato il pallone direttamente sui piedi di Benzema. Il vantaggio è però durato pochi minuti. Il pareggio di Manè ha riportato in vita i Reds e reso spettacolare una sfida che, nei primi 45 minuti, era stata particolarmente bloccata. Sul risultato di parità, il tecnico delle Merengues si è così giocato la carta Gareth Bale al posto di Isco.
Una scelta azzeccata, perché il gallese ha fatto nuovamente esplodere di gioia i tifosi del Real giunti a Kiev con una rete spettacolare: una sforbiciata che non ha lasciato scampo al portiere del Liverpool. Gli ultimi venti minuti sono stati una goduria per i tifosi neutrali. All'occasione di Manè, che ha colpito un clamoroso palo con una botta da fuori area, sono seguite una grande parata di Karius su Benzema, l'ennesimo errore pazzesco del numero uno del Liverpool (in versione "saponetta", nell'occasione del terzo gol segnato da Bale) e l'invasione di campo poco prima del triplice fischio finale. Una notte da mal di testa per Karius che difficilmente il portiere tedesco dimenticherà, così come il suo connazionale in panchina. Klopp perde ancora una finale, Zidane invece vince la terza consecutiva ed entra nella storia.