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La Roma vara la Learning Machine che creerà l’algoritmo del giocatore perfetto

Una vera e propria rivoluzione tecnologica voluta da Pallotta e da Monchi. Due ingegneri sono già al lavoro in America. Lo scopo è ridurre il rischio di flop e bidoni a zero. Si avrà una sistema che indicherà i giocatori funzionali, in base alle loro abitudini dentro e fuori dal campo. Per una Roma 3.0.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Roma si prepara al Barcellona ma non solo. L'impegno di Champions League sarà fondamentale per capire – al di là della qualificazione oramai compromessa – a che punto sia il progetto tecnico di Di Francesco e del ds Monchi. I due volti nuovi del club capitolino di proprietà di Pallotta, il magnate americano che ha varato in questi mesi anche l'ultimo elemento che mancava: l'evoluzione digitale del lavoro attorno ai giocatori.

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Per il presidente a stelle e strisce non è una novità visto che in America ci sono già realtà sportive che sfruttano in altre discipline complicati meccanismi che aiutano a comprendere le caratteristiche dei giocatori, la loro funzionalità a determinati schemi, i loro punti di forza e i loro talloni d'Achille dentro e fuori dal campo. Per permettere al club di turno di compiere le scelte migliori, sfruttarne al massimo le potenzialità, facilitando il compito di tutti.

Si parla, in generale, di una esperienza artificiale, di una ‘Roma 3.0' in cui gli algoritmi, le analisi scientifiche, i rapporti telematici saranno la base su cui si lavorerà. Già adesso Monchi ha inserito nella quotidianità giallorossa elementi rigorosamente scientifici, ma adesso si andrà oltre: la Roma ha sviluppato negli ultimi tempi un sofisticato software che consente di controllare migliaia di giocatori.

Ma si andrà anche oltre. I ‘big data' che già si stanno raccogliendo in società sui giocatori presenti o su quelli futuri verranno integrati dalla Learning Machine, una disciplina scientifica che crea ulteriori sistemi che apprendono e identificano automaticamente modelli di comportamento in milioni di dati.

Su queste novità tecnologiche, due ingegneri informatici stanno già lavorando a Pittsburg e nel New Mexico alla scoperta di un algoritmo che semplificherà la ricerca dei giocatori: le loro abitudini, le potenzialità, i difetti, il comportamento. Tutto per caprine la reale funzionalità in chiave mercato e produttività sul campo. Per ridurre il rischio di ‘bidoni' pari a zero.

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