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Di Francesco, perché rischiare Florenzi? Bruno Peres salva le speranze della Roma

Non basta un primo tempo incoraggiante e la perla di Under alla Roma. Florenzi, in campo non al meglio, regala il pareggio. Da quel lato lo Shaktar cresce e raddoppia. Due grandi parate di Alisson e il salvataggio finale di Bruno Peres sulla linea evitano un passivo più pesante.
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Under illude, Florenzi delude. Generoso, in campo nonostante l'influenza, esce fuori tempo nell'azione del pareggio che vale come un colpo da ko. Non si riprende lui, non si riprende la Roma che nel primo tempo mostra il lato migliore, caldo e insieme razionale nel gelo di Kharkiv, illiminato dal quinto gol nelle ultime quattro partite del turco che ha spostato gli equilibri della squadra. Lo Shaktar vince così in casa, con tutti gli asterischi del caso dovuti alle conseguenze della guerra del Donbass, la settima delle ultime 15 partite in Champions. La Roma incassa la terza sconfitta sul campo dello Shaktar, la quarta in cinque trasferte in Ucraina. Florenzi esce per Bruno Peres che tiene ancora aperti i giochi qualificazione con un salvataggio provvidenziale nel finale.

Florenzi, errore decisivo

La Roma tende un po' a schiacciarsi, Di Francesco chiede a Strootman o De Rossi di salire per andare subito a contrastare il portatore di palla avversario, ma le occasioni arrivano solo su calcio d'angolo, Meglio la palla tesa in mezzo che lo schema elaborato col tocco corto. Prima, al 6′, Dzeko testa i riflessi di Pyatov, con Fazio murato sul tap-in, poi Manolas, in gol in casa del Qarabag, salta benissimo da solo ma stringe troppo l'angolo.

I cambi di gioco e le incursioni di Under aprono la difesa dello Shaktar anche perché davanti tende ad occupare una posizione più centrale e Ismaily più volte va in difficoltà, preso in inferiorità numerica sulle sovrapposizioni di Florenzi che, in dubbio alla vigilia per un'influenza, si limita a una interpretazione disciplinata almeno nel primo tempo. E' invece assai scriteriata la sua interpretazione del piazzamento difensivo sul contropiede a difesa schierata, seppur in posizione rivedibile, che facilità il controllo di Ferreira su lancio da dietro e il gol del pareggio, il suo dodicesimo centro nelle ultime 13 partite. Sempre su quel lato, un Florenzi frastornato concede spazi pericolosi a uno Shaktar che a ondate prende il comando del gioco. Solo una paratissima di Alisson evita il 2-1 a colpo sicuro di Marlos. L'ingresso di Bruno Peres, a punteggio ormai ribaltato, si rivela decisivo. E' proprio un suo salvataggio sulla linea, da terra, su Ferreyra, ad evitare il 3-1 che avrebbe chiuso forse definitivamente il discorso qualificazione.

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Under, il jolly di Di Francesco

Di Francesco chiede a Perotti di chiudere verso il centro per permettere le sovrapposizioni di Kolarov. Marlos prova ad accompagnare più in copertura in quella zona, gli chiede Paulo Fonseca, per evitare che la Roma controlli gli spazi di mezzo. Anche gli ucraini giocano con i due esterni alti invertiti rispetto al piede dominante, ma concede diverse opportunità a Under, decisamente dinamico e brillante all'esordio in Champions.

Spregiudicato e spavaldo, spalleggiato da Nainggolan che si allarga perché Florenzi non può che giocare con maggiore attenzione e meno spinga offensiva, Under è il jolly che spariglia destini e fortune. L'azione del gol, all'esordio in Champions League, nasce dall'intelligenza e dal taglio fuori linea di Dzeko che porta fuori il diretto marcatore e consente l'inserimento del Dybala turco, somiglianza solo somatica mentre più netta è l'affinità tecnica e tattica con Emre Mor, alle spalle di tutti per un vantaggio fondamentale.

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La quinta rete nelle ultime quattro partite di Under, tanto giovanile nell'esuberante esultanza quanto maturo nell'interpretazione del match, nasce da una palla persa di Bernard, richiamato invano da Fonseca. Nasce dal senso tattico di Dzeko, che pure si è fatto sentire meno in fase propriamente realizzativa ma ha fatto comunque valere la sua presenza fuori area nel dettare passaggi e profondità. Il bosniaco, che provoca in un duello aereo un problema all'anca a Kryvtsov, rientrato dopo cinque mesi di assenza per un infortunio al ginocchio, negli ultimi sgoccioli di primo tempo, rappresenta la Roma di lotta che si esalta nella regia da 30 passaggi nel primo tempo di Strootman. Ma non basterà per centrare la seconda vittoria nella storia giallorossa in Ucraina dopo il 4-1 a Kiev contro la Dinamo nel 2007.

Dzeko, molto lavoro senza palla

Under si abbassa nel secondo tempo, ma è tutto l'assetto giallorosso a creare le condizioni per aumentare il coefficiente di imprevedibilità. Perché tutta la squadra si raccoglie ma a elastico si distende sul ribaltamento dell'azione con Dzeko testa di ponte per gli inserimenti dalle fasce. Un assetto che inizia a risentire di qualche difficoltà quando Fonseca, a cavallo del gol, chiede a Rakitskiy di giocare da playmaker aggiunto. Di fatto, Nainggolan deve ancor più scivolare da mezzala dal lato di Florenzi, scottato dal gol e da una nottata non facile dal punto di vista intestinale, con Under ancora troppo offensivo per offrire un apprezzabile contributo senza palla.

Alisson, due miracoli e l'errore decisivo

Non c'è solo la parata su Marlos nella serata diventata caldissima di Alisson che vola su Taison ma la chiave della risalita dello Shaktar sta nella posizione di Ismaily e nei movimenti armonici di Bernard, che nella prima ora di gioco tocca più palloni di tutti. Il portiere brasiliano preoccupa la panchina, proprio dopo la gran parata, accusa un problema che però non gli impedisce di finire la partita.

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Le ondate si fanno pesanti, però, e la Roma fa sempre più fatica a coprire il campo in orizzontale, a garantire il pressing negli spazi di mezzo e il ribaltamento rapido del gioco. Il fallo veniale di Strootman su Marlos da cui nasce il gol che cambia la storia aumenta solo i rimpianti giallorossi. La punizione pennellata di Fred sorprende un Fred stavolta tutt'altro che impeccabile.

Perché la Roma può qualificarsi

Il 2-1 all'andata è un punteggio che non decide, che tiene aperti gli scenari qualificazione al ritorno. All'Olimpico, alla Roma basterà vincere 1-0 per raggiungere i quarti grazie al gol segnato oggi da Under. Se finisse 2-1, si andrebbe ai supplementari ed eventualmente ai rigori. Qualora gli ucraini dovessero segnare due o più gol, ai giallorossi servirebbe un successo con più di due reti di scarto.

Lo Shaktar rimane imbattuto nelle sfide interne negli ottavi di Champions, oltre alle due vittorie contro la Roma sono arrivati i pareggi nel 2013 contro il Borussia Dortmund e nel 2015 contro il Bayern che al ritorno firmerà un 7-0 che rimane la sconfitta più pesante per gli ucraini in Europa. La Roma, che non raggiunge i quarti dal 2008, solo due volte ha ribaltato una sconfitta per 2-1 all'andata in un doppio confronto a eliminazione diretta in Europa: contro il Norimberga in Coppa uefa 1988-89 e contro il Brondby nell'ottavo di Coppa Uefa 1995-96. Per completare la terza, servirà maggiore continuità e un po' più di brillantezza in fase di copertura sui 90 minuti.

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