La Roma di Garcia: officina del gol e tra le miglior difese d’Europa

La Roma deve maledire di aver trovato la sua miglior stagione da cinque anni a questa parte in concomitanza con lo strepitoso campionato che sta disputando la Juventus, capace di ridimensionare quanto di ottimo sta facendo Garcia con i suoi giocatori al primo anno in serie A del tecnico francese. Perché l'armata giallorossa, malgrado proprio il secondo posto in classifica, ha dei numeri da prima della classe e non solo in Italia. Per comprendere cosa stia accadendo in capitale bisogna infatti scomodare il Bayern Monaco del Triplete, la squadra che ha vinto tutto ciò che c'era da vincere l'anno passato e che con Guardiola ha continuato una marcia a dir poco trionfale.
Bunker difensivo – Prima di tutto, la difesa. Per la prima parte del campionato la Roma ha vantato il reparto meno battuto d'Europa. Una difesa di ferro con De Sanctis a custodia di uno scrigno inviolabile. E anche quando il meccanismo si è inceppato e l'incantesimo è venuto meno, proprio nel reparto arretrato Rudi Garcia ha spesso costruito le proprie vittorie e le fortune della squadra giallorossa. Non a caso, ancora oggi è la migliore in assoluto in Italia e tra le migliori in Europa. Con lo "shout-out" di Bologna, De Sanctis ha chiuso senza subire reti la sedicesima partita su 24 in campionato, in pratica due terzi esatti. Questi numeri fanno della Roma per distacco la miglior difesa della Serie A con soli 11 gol subiti contro i 19 della Juventus e la seconda migliore d’Europa. Contando i cinque maggiori campionati solo il Bayern Monaco, con 9 subiti ha fatto meglio.
Tutti in gol – Se la difesa regge, c'è anche un altro segreto della formazione giallorossa da considerare: la capacità unica di mandare tutti i giocatori a sego. Dopo la rete decisiva di Nainggolan contro il Bologna sono saliti a 14 i marcatori stagionali. Che diventano 15 stagionali aggiungendo il gol di Torosidis alla Sampdoria in Coppa Italia. In pratica una rosa intera che garantisce spesso di andare a sego pur non avendo (e forse è questa l'ulteriore dimostrazione di forza) un vero e proprio goleador cui affidare le proprie sorti.