La rivelazione di Ibra: “Da giovane volevo essere forte come Ronaldo”
E' stato davvero Ibrahimovic a pronunciare quelle parole? La domanda sorge spontanea quando – nel corso dell'intervista a ‘United Review' – il campione svedese s'è lasciato andare a una confessione speciale: voleva essere come Ronaldo… non Cristiano ma come il ‘fenomeno' brasiliano che ha vestito le maglie di Inter, Milan e Real Madrid. Proprio lui, ‘el gordo' (il chiatto), com'è stato ribattezzato per la tendenza a mettere chili, esibendo un fisico un po' troppo rilassato per l'incedere del tempo e della forma svanita.

Zlatan ha espresso solo parole di elogio per quel calciatore che ha raccolto meno di quanto effettivamente meritasse per la sua classe e quelle doti tecniche che lo avrebbero consegnato alla storia se solo la malasorte (e gli infortuni) non gli avessero fatto più volte lo sgambetto.
Ho sempre pensato che fosse un calciatore fenomenale – ha ammesso l'ex Psg -, qualunque cosa lui facesse ti lasciava a bocca aperta. Quando giocava era capace d'inventare magie, aveva numeri eccezionali. Non ho mai visto uno così forte come lui.
Elogio sperticato per l'ex fuoriclasse sudamericano e poi l'ammissione, Ibrahimovic non nasconde la propria ammirazione per il ‘fenomeno' e racconta di come ne abbia studiato le mosse da giovane prendendolo a modello per la propria carriera. "Volevo essere esattamente come lui – ha aggiunto lo svedese -. Ronaldo è sempre stato un campione e per me era un esempio perché ho sempre voluto essere il calciatore in grado di fare sempre la differenza in campo".
La finale dei Mondali del 1998 è il match che più di tutti Ibra preferisce. Peccato che allora il Brasile pagò dazio alla Francia e in quel match Ronaldo arrivò a pezzi per il malessere che lo aveva messo ko nell'immediata vigilia del big match: "In campo c'erano due dei più forti calciatori di allora – ha concluso Ibra -, oltre a Ronaldo giocava anche Zidane, spettacolo puro". Sia fatta la volontà di Zlatan.