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La rabbia di Ibra per lo Scudetto perso e le strategie “basso costo” del Milan

Il Milan esce dall’ultimo weekend calcistico con le ossa rotte e, mentre, i tifosi s’interrogano sul futuro, Zlatan Ibrahimovic torna a minacciare un possibile addio!
A cura di Alberto Pucci
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Chievo Verona - Milan  -  Serie A Tim 2011/2012

La rabbia di Ibra – Ruvido, spigoloso, diretto e senza peli sulla lingua: come solo lui sa essere. Il day after rossonero, dopo la pesante sconfitta nel derby che ha consegnato lo scudetto alla Juventus, sancendo la resa definitiva milanista, ha la faccia dura di Zlatan Ibrahimovic, l’unico fin qui ad aver avuto il coraggio di definire fallimentare la stagione del Milan.Il grido di rabbia dello svedese, è arrivato dalle pagine del quotidiano AftonBladet: organo principale di tutti gli sfoghi di Ibra “il cattivo”. "Non sono abituato a non vincere niente. E’ la prima volta che mi capita", ha urlato lo svedese. Fosse a portata di mano uno “special one” qualunque, saremmo infatti qui a parlare di stagione da “zero tituli”: tricolore perso, dopo aver dilapidato un vantaggio più che promettente, Champions League andata dopo uno scontro massacrante (in termini psico fisici) contro il Barcellona e Coppa Italia sfumata in semifinale dopo una doppia sfida al cardiopalma con la Juventus di Antonio Conte. L’unica, magra, consolazione è arrivata la scorsa estate con la Supercoppa italiana. Trofeo tanto importante e considerato che, per assegnarlo, sono volati addirittura in Cina.

Chievo Verona - Milan  -  Serie A Tim 2011/2012

Coraggio svedese – Il Milan è solo Ibrahimovic. Lo si è detto e scritto durante il campionato e ne abbiamo avuta dimostrazione prima e dopo il derby: è stato lui a crederci e a caricarsi sulle spalle la squadra, ed è stato ancora lui a parlare “a caldo” dopo i titoli di coda sul campionato rossonero. Ammettiamolo: il Milan, al momento, è Ibra-dipendente. Galliani dovrà farsene una ragione e cercare di dare, allo svedese, le garanzie per ricostruire un gruppo affamato e, possibilmente, vincente.  Quei segnali che Ibrahimovic chiede per poter continuare a vincere in rossonero: “C’era un progetto di grande Milan, vedremo se lo vogliono portare avanti. Io spero che sia così". Una bufera che ha coinvolto tutti gli assetti dirigenziali, dal presidente (che da Mosca, ha sentenziato: “Il Milan ha gettato lo scudetto al vento. La colpa è nostra”), all’amministratore delegato che ha definito, comunque, “straordinaria” la stagione dei suoi ragazzi, fino a Massimiliano Allegri, confermato (a parole) da Silvio Berlusconi. Insomma, una situazione a dir poco instabile, che potrebbe degenerare da un momento all’altro.

Chievo Verona - Milan  -  Serie A Tim 2011/2012

Attenuanti – C’è chi è arrabbiato, come e quanto Zlatan, e si diverte a “dare addosso” ai giocatori e all’allenatore e c’è chi invece, la prende in maniera filosofica e accetta, sportivamente, un verdetto che a tutti è parso giusto: la Juventus è stata più brava, più continua e più feroce nel cercare il successo finale.

“ Rimpianti o rimorsi per il gol di Muntari e il mancato arrivo di Tevez? Basta, cerchiamo di chiudere bene la stagione. ”
Adriano Galliani
Ha meritato anche perché ha saputo essere più squadra ed è risultata alla fine, particolare non irrilevante, anche più fortunata della concorrenza. La Dea bendata, in questa stagione, ha infatti voltato le spalle alla società di Via Turati. Le decine di infortuni che hanno penalizzato Massimiliano Allegri, sono lì a dimostrarlo e sono la principale scusa che il tifoso milanista sventola in faccia agli sfottò di interisti e juventini. Sarebbe blasfemo pensare di poter affrontare una stagione, così impegnativa, senza giocatori del calibro di Pato, Gattuso, Cassano, Boateng, Thiago Silva (solo per fare alcuni nomi). Assenze determinanti, sulle quali la società dovrà approfondire ed indagare. Quali le cause di questi infortuni? Le prossime settimane, lo staff atletico e medico rossonero, sarà sotto esame e dovrà dare delle risposte, per evitare che questi problemi tornino a galla anche la prossima stagione. Errori da non commettere, come quello di abusare dell’attenuante “infortuni”, per giustificare i “flop” in campionato e Champions.

Colpe – La stagione “buttata al vento” (Berlusconi docet) ha, infatti, anche colpevoli dentro e fuori dallo spogliatoio milanista. Allegri, perfetto fino a Marzo, si è complicato la vita in alcune situazioni determinanti, spremendo giocatori alla frutta, rischiandone altri quando non era necessario, insistendo su Robinho ed Emanuelson (sopravvalutati?) e rinunciando per principio, la scorsa estate, alla creatività di Andrea Pirlo. La società, dalla sua, ha commesso un errore clamoroso bloccando l’affare Pato-Tevez, che avrebbe portato denaro fresco (e tanto) ed un “top player” come l’argentino che avrebbe fatto sfracelli insieme a Ibrahimovic. Un colpo ben congeniato da Adriano Galliani, maestro in queste circostanze, rigettato dai vertici societari: un errore madornale, pagato a caro prezzo con un titolo perso ed un giocatore (Pato) ormai svalutato e invendibile.

Inter - Milan

Le paure dei tifosi – Passata la delusione per il tricolore e per i due derby persi, rimane il terrore di non poter vedere più un Milan competitivo. Nelle prossime ore, Galliani comincerà ad incontrare tutti gli svincolati (tra questi nomi eccellenti come Nesta, Gattuso, Seedorf, Ambrosini e Inzaghi) e proverà ad intavolare nuove trattative con il preciso obiettivo di spendere il meno possibile. Una premessa per niente rosea per i tifosi che cominciano a chiedersi chi saranno i nuovi giocatori che prenderanno il posto di chi, inevitabilmente, dirà addio alla maglia rossonera. Situazione rinnovi, parametri zero e mercato low budget: siamo alla fine del ciclo rossonero e della “grandeur” di epopea Berlusconiana? Possono (i tifosi) ritenersi contenti degli arrivi di “svincolati” come Montolivo e Natali (con tutto il rispetto parlando)? Galliani ha provato a rincuorarli: “Top player in arrivo? Il Milan ne ha già due: Ibrahimovic e Thiago Silva”. Dichiarazione per niente rassicurante, dato che lo svedese ha ancora il mal di pancia (e la medicina, tarda ad arrivare) ed il brasiliano è corteggiato dal Barcellona ed è l’unica pedina in grado di far arrivare un po’ di ossigeno alle casse, agonizzanti, della proprietà. Inutile nascondersi dietro frasi fatte e bugie: la verità, è che il tifoso rossonero è autorizzato a preoccuparsi!

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