La prima volta di Pellegri, il golden boy della “cantera” rossoblù

Ultimi novanta minuti di una stagione che è parsa per molti interminabile, soprattutto per chi l'ha dovuta gestire dalla panchina in mezzo a molti problemi. Tra questi anche Giampiero Gasperini che, dopo la pace con i tifosi arrivata in seguito alla bella vittoria nel derby, è pronto a dire addio nuovamente alla Genova rossoblù. Contro l'Atalanta, infatti, per il Grifone sarà una specie di passerella finale con tanto di festa per il tecnico che, nelle ultime ore, starebbe meditando di chiudere con un colpo di scena finale. La sorpresa che "Gasp" avrebbe in mente porta il nome e cognome di Pietro Pellegri: attaccante prodigio, classe ‘2001, della squadra Allievi del Genoa. Secondo la "Gazzetta", infatti, il tecnico starebbe meditando di portare il ragazzo in panchina per l'ultima gara al "Ferraris". Una tesi confermata dalla Lega Calcio che, nel comunicato stampa relativo all'integrazione dei numeri di maglia delle squadre di A, ha segnalato la presenza nel Genoa di una nuova maglia: quella numero 64 di Pellegri.
L'interesse dei grandi club e l'errore (da non ripetere) di Preziosi
Dovesse davvero scendere in campo, anche per un solo minuto, Pietro Pellegri (che ha compiuto 15 anni lo scorso marzo) diventerebbe l'esordiente più giovane della storia del nostro campionato, battendo Amadaei della Roma che scese in campo a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni. In attesa di prendere una decisione definitiva in merito all'effettiva convocazione del "baby prodigio" per i novanta minuti contro l'Atalanta, Gasperini si è tolto lo sfizio di farlo entrare durante l'amichevole giocata contro il Casale: partita terminata 6-0, con gol anche di Pellegri.
Sull'attaccante del Genoa e della Nazionale Under 16, che non ha neanche esordito in Primavera perché troppo giovane, ci sono già gli sguardi di molti operatori di mercato. Quello che Enrico Preziosi ha definito "il nuovo Messi", è infatti seguito dagli scout di Arsenal, Benfica, Borussia Dortmund, Juventus, Milan e Roma. La speranza dei tifosi del "Grifone" è che Preziosi non commetta lo stesso (imperdonabile) sbaglio, che fece durante la sua esperienza da presidente del Como: quando scartò il 15enne Leo Messi (che al tempo costava solo 50 mila dollari), definendolo troppo gracile per giocare in Italia.