La prima volta del Galles agli Europei
La nazionale del Galles per la prima volta prenderà parte agli Europei. I ‘Dragoni’, che nel girone sfideranno, oltre a Slovacchia e Russia, l’Inghilterra, in Francia sperano di sorprendere e puntano tutto su Ramsey e soprattutto su Gareth Bale, fresco vincitore della Champions con il Real. Ma a Euro 2016 i gallesi ci vanno anche pensando a Gary Speed, ex grande centrocampista, che mise in piedi da tecnico questa strada e che si suicidò quattro anni e mezzo fa.
Grandi Campioni – Quella del Galles è una della nazionali più antiche. La prima gara ufficiale è datata 1875, praticamente sono passati più di centoquaranta anni. I gallesi hanno avuto giocatori eccezionali, soprattutto in attacco. Tra i grandi c’è John Charles, il ‘Gigante Buono’ della Juventus in cui giocava Sivori. Poi sono arrivati negli anni Ottanta Ian Rush e Mark Hughes e per oltre un decennio la maglia dei ‘Dragoni’ l’ha vestita poi Ryan Giggs. Ma nonostante ciò il Galles solo una volta è riuscito a qualificarsi per i Mondiali, nel 1958, e lo fece pure da ripescata. La qualificazione spesso è stata sfiorata e ancora per qualche giorno quel Mondiale resta l’unica grande manifestazione dei gallesi.
La tragica fine di Speed – Nel 2010 si chiude la seconda esperienza sulla panchina del Galles di John Toshack, un giramondo che ha guidato il Catania di Gaucci e ha vinto una Liga con il Real Madrid! Come traghettatore viene scelto Brian Flynn, una vecchia gloria che lascia la panchina a Gary Speed, uno che in carriera ha disputato più di ottocento partite. La scelta di Speed sembrava perfetta. Un leader nato, un uomo serio che poteva far tornare grande la nazionale. L’esordio è disastroso il Galles perde 3-0 contro l’Irlanda del Trap. Speed nomina capitano Ramsey, che ha appena ventidue anni, e rapidamente trova la strada giusta. Il Galles vince cinque partite su sette nel 2011 e guadagna più di settanta posizione nel ranking FIFA. Il 27 novembre 2011 Speed si toglie la vita. Per tutti è uno shock. Mai si è capito il perché di quel gesto.
Arriva Coleman – Il dolore è enorme, gli omaggi sono infiniti. Ma ‘the show must go on’. I gallesi cercano un nuovo allenatore, ma non lo trovano tanto facilmente. C’è chi pensa a Giggs, che è ancora in attività, chi a Mark Hughes, che ha già dato. Viene scelto Chris Coleman, ex difensore di Crystal Palace e Fulham, ex tecnico di Fulham, Coventry, Larissa e Real Sociedad. In Spagna fu esonerato e fu protagonista di una strana vicenda. Un giorno Coleman si presentò con un’ora e mezza di ritardo a una conferenza stampa. I media spagnoli parlarono di una festa ad alto tasso alcolico per lui fino all’alba, lui disse che a casa sua si era rotta la lavatrice.
Euro 2016 – Coleman per i Mondiali 2014 non si qualifica, il girone era durissimo con Serbia, Belgio e Croazia; i tempi ancora non erano maturi. Il c.t. viene confermato e con un percorso quasi netto il Galles ottiene il pass per Euro 2016. Una sconfitta con la Bosnia impedisce ai gallesi di chiudere al comando davanti al Belgio. L’impresa è importante. Perché a eccezione di Gareth Bale, il calciatore più costoso di sempre, e di Aaron Ramsey il Galles non è affatto pieno di stelle. Il capitano adesso è il centrale dello Swansea Ashley Williams, il nome più comune in Galles un po’ come Paolo Rossi in Italia. A metà campo ci sono King che è una riserva del Leicester e Joe Allen del Liverpool, mentre il portiere è Hennessey del Crystal Palace. Ma gli attaccanti convocati con Bale militano tutti nella Championship, la Serie B inglese. L’esordio sarà con la Slovacchia di Hamsik, altra esordiente all’Europeo. Poi arriveranno il derby con l’Inghilterra e la partita con la Russia. L’obiettivo minimo è il superamento del girone. In campo tutti vogliono vincere, il Galles ha un motivo in più, perché vuole onorare la memoria di Gary Speed.