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La Polonia Under 21 prova a fare la storia nell’Europeo casalingo

Da Linetty a Kaputska, da Kedziora a Bielik, vediamo la Nazionale polacca che prova ad imitare l’impresa dell’Olanda 2007 unica squadra U21 a vincere il titolo in casa. In gruppo non ci sono gli azzurri Milik e Zielinski, bloccati dal Napoli. Su 12 nazionali, il valore della rosa non è tra le top del torneo.
A cura di Salvatore Parente
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Dal 26 gennaio 2015, data nella quale la Polonia è stata selezionata dall’Uefa come sede dell’Europeo Under 21 2017, nella nazione di Papa Wojtyla, di Lech Walesa e del compositore Fryderyk Chopin è iniziata l’operazione “Euro 2017”. Un’operazione fortemente sponsorizzata e voluta dal presidente della Federazione polacca Zbigniew Boniek che, dal giorno del suo insediamento, ha rivoluzionato, un po’ come il suo connazionale Copernico, il calcio di casa sua con la riscoperta dei vivai e la ritrovata cura dei settori giovanili. Una rivoluzione silenziosa, lenta, inesorabile che sta portando i primi frutti con la nazionale maggiore guidata dal bomber Lewandowski arrivata ai quarti di finale nell’europeo dei grandi dello scorso anno (battuta ai rigori dal Portogallo), la produzione in serie di diversi talenti (Zielinski, Kaputska, Linetty, Milik, Szczesny) e l’Under 21 ai nastri di partenza, malgrado la qualificazione di diritto come paese ospitante, dopo 23 anni di assenza.

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A poche ore dall’inizio della storica rassegna continentale che avrà luogo fra le città di Lublino, Kielce, Tychy, Gdynia, Bydgoszcz e Cracovia dal 16 al 30 giugno prossimo, osserviamo con attenzione pregi e difetti della nazionale padrona di casa del tecnico Marcin Dorna.

La Polonia di Marcin Dorna

L’Under 21 per rinverdire i fasti di Germania ’74 e Spagna ‘82

La Polonia di Dorna si presenta a questo appuntamento sull’onda dell’entusiasmo di un intero Paese che, dopo gli europei dello scorso anno, sente maggior fiducia nei confronti dei propri beniamini. Una fiducia che porta i tifosi a credere di poter rivivere i “ruggenti” anni ’70 e ’80, quando, la nazionale maggiore guidata dai Ct Kazimierz Gorski prima e Antoni Piechniczek poi, conquistò con i vari Zmuda, Lato, Kasperczak, Musial, Smolarek, Boniek e Palasz la medaglia di bronzo ai mondiali di Germania 1974 e di Spagna 1982.

Un’era affascinante che però, non ha mai coinvolto l’Under 23 e le Under 21 polacche che, in 20 edizioni, dal 1978 ad oggi, hanno preso parte allo specifico torneo solo in 5 occasioni (1982, 1984, 1986, 1992, 1994). Cinque occasioni perse ancorché non troppo negative con 5 quarti di finale persi rispettivamente contro Inghilterra, Spagna, Ungheria, Danimarca e Portogallo. Insomma, un’opportunità storica, una sfida esaltante, un europeo da onorare dal primo all’ultimo minuto di gioco.

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Il 4-2-3-1 un approdo sicuro

Il tecnico federale Marcin Dorna uno, per intenderci, che non ha mai allenato altre squadre che non fossero rappresentative giovanili polacche (U15, U16, U17, U18, U20 e ora U21), ha le idee piuttosto chiare. Il Ct di Poznan, infatti, nelle 27 gare da lui allenate dal marzo del 2013 ad oggi, ha sempre (o quasi) adottato il 4-2-3-1 (in 24 occasioni) non tanto e non solo per credo tattico o per materiale umano a disposizione ma anche per lavorare in prospettiva futura con la nazionale maggiore di Nawalka che applica lo stesso sistema di gioco. Al di là delle motivazioni alla base di questa scelta, dunque, Slovacchia, Svezia e Inghilterra avversarie della Polonia nel Girone A non avranno sorprese, salvo ripensamenti last minute, dinanzi a Wrabel, Kaputska, Linetty e compagni.

Il valore complessivo di mercato della Polonia Under 21 (transfermarkt)
Il valore complessivo di mercato della Polonia Under 21 (transfermarkt)

Valori di mercato, Polonia sesta su 12 nazionali U21

La crescita del movimento calcistico polacco, al di là delle considerazioni meramente tattiche, si percepisce anche nel complesso campo dell’economia, dei fluttuanti ma eloquenti valori di mercato. E sì perché la Polonia Under 21 pur al netto delle assenze obbligate di Zielinski (20 milioni di euro) e Milik (19 milioni) che non hanno ricevuto il nulla osta da parte del Napoli per partecipare alla rassegna continentale, si piazza al sesto posto nella specifica graduatoria delle compagini dell’europeo con maggior valore complessivo con 32 milioni di euro “a referto”. Una valutazione globale importante con Linetty (7.5 milioni) Dragowski (3 milioni di euro), Kaputska (7 milioni), Bielik (1.5 milioni) ed il bomber Stepinski (2.5 milioni di euro) a garantire oltre la metà della stima globale di squadra.

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Gli uomini migliori

L'estremo difensore Jakub Wrabel
L'estremo difensore Jakub Wrabel

Porta, Wrabel in vantaggio su Dragowski

Passando in rassegna la rosa a disposizione di Marcin Dorna emerge subito l’idea di un collettivo con tante buone individualità, una ottima organizzazione di gioco ed una discreta esperienza (Linetty, Kaputska e Stepinski hanno preso parte anche a Euro 2016 in Francia). Armi che saranno fondamentali per la selezione polacca in questo torneo. Una selezione con diversi talenti e, a pochissimo dall’inizio della manifestazione, alcuni ballottaggi, alcuni dubbi ancora da sciogliere.

In porta, infatti, il tecnico dei biancorossi dovrà scegliere fra il viola Dragowski (3 milioni di euro) e l’estremo difensore del Grudziadz Wrabel (200mila euro) con quest’ultimo leggermente in vantaggio per via delle ultime gare pre-europeo disputate da titolare ma soprattutto per il maggior chilometraggio stagionale rispetto al suo omologo della Fiorentina (2.527’ minuti giocati contro gli appena 810’ del classe 1997). Una scelta non facile ma che, fra Dragowski e Wrabel, fa dormire sonni tranquilli al Ct di Poznan ed all’intero movimento calcistico nazionale con due prospetti di sicuro avvenire.

Difesa, i centrali la forza della Polonia

Nel pacchetto arretrato, invece, da seguire con attenzione ci sono alcuni ragazzi di prospettiva in possesso di un grande potenziale. Davanti a uno fra Dragowski e Wrabel, infatti, oltre al terzino destro Kedziora (1.2 milioni di euro) del Lech Poznan occhi puntati sul centrali Bielik (1.5 milioni) dell’Arsenal ma anche su Jach del Zaglebie Lubin (1.2 milioni), Bednarek (500mila euro) del Lech Poznan e Dawidowicz (1 milione) del Bochum.

Linetty e Kaputska le menti del centrocampo

Se porta e difesa hanno però rivelato la buona forza del sodalizio biancorosso, è sulla linea mediana che troviamo le stelle assolute della squadra. Al netto della presenza del buon Murawski del Piast Gliwice e di Kubicki del Zaglebie Lubin, infatti, Karol Linetty (7.5 milioni di euro) della Sampdoria e Bartosz Kaputska (7 milioni) del Leicester rappresentano il meglio della selezione polacca che, per superare il turno e cercare di entrare fra le migliori 4 d’Europa, si affida completamente alle geometrie del primo ed all’estro del secondo. Due campioncini con alle spalle una discreta annata (4 reti in 54 gare in due) ma anche sul groppone le attese e le speranze di un intero Paese.

Stepinski-Kownacki, il tandem della Polonia

Pur con un modulo, il 4-2-3-1, che non concede spazio a due punte il tecnico Dorna ha pensato bene di spostare il più agile Kownacki (1.5 milioni di euro) sulla destra per non perdere il contributo del prolifico attaccante del Lech Poznan in tandem con Stepinski (2.5 milioni) del Nantes. Due ragazzi interessanti, due prime punte centrali forti in grado, malgrado la giovane età, di segnare tanto in Under 21 (11 gol in 22 apparizioni in biancorosso) e di segnalarsi come i possibili futuri eredi di Lewandowski. Nel frattempo però, c’è un Europeo in casa da onorare e, come nelle migliori favole sportive, magari chissà, da vincere.

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