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La parabola di Huth, da eroe con il Leicester all’odio per il calcio: “Mi aveva stufato”

Robert Huth è stato uno dei simboli del Leicester campione d’Inghilterra nel 2015-16 agli ordini di Claudio Ranieri ma dopo il suo ritiro ha cambiato completamente vita e il calcio non gli manca affatto. Il difensore tedesco si è tolto grandi soddisfazioni ma ai microfoni del Tagesspiegel ha parlato in un modo piuttosto insolito per un ex calciatore: “Ad un certo punto, ero inc***ato con me stesso per essermi ridotto a fare il calciatore nella mia vita”.
A cura di Vito Lamorte
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Non tutti i calciatori sono uguali. Ci sono ragazzi che non riescono a staccarsi dal rettangolo verde nemmeno dopo aver appeso le scarpette al chiodo mentre altri non hanno la stessa voglia e mollano prima. Un esempio di questa seconda categoria di persona è, certamente, Robert  Huth. Il difensore tedesco è stato uno degli alfieri della magnifica cavalcata del Leicester di Claudio Ranieri verso la vittoria della Premier League e la sua stagione strepitosa al fianco del capitano Wes Morgan ha permesso alle Foxes di entrare nella storia del calcio inglese dalla porta principale.

Adesso Robert Huth ha lasciato il calcio e si dedica all sua nuova vita dopo aver vinto come riserva due campionati di fila col Chelsea tra 2004-05 e 2005-06 e dopo essersi è regalato un ruolo da protagonista nel Leicester di Claudio Ranieri nel 2015-16 battendo tutte le corazzate del calcio d'Oltremanica. Il difensore classe 1984 si è ritirato al termine della stagione 2017-18 senza rimpianti e ai microfoni del Tagesspiegel ha parlato in un modo piuttosto insolito per un ex calciatore:

Ad un certo punto, ero inc***ato con me stesso per essermi ridotto a fare il calciatore nella mia vita. Se sei ancora nel calcio, pensi che sia un business incredibilmente importante, ma non è affatto così. Dopo la mia ultima stagione col Leicester non sono più stato in nessuno stadio. Un tempo volevo sapere tutto sul calcio, oggi voglio solo allontanarmene. Alla fine della mia carriera, ero stufo.

Huth: Solo l’1% dei giocatori delle grandi Academy vive col calcio professionistico

Robert Huth non ha dimenticato la grande cavalcata delle Foxes nel 2015-16 verso il titolo della Premier League ("Indimenticabile, è stato unico. Siamo passati dall’ultimo posto al primo in meno di 2 anni. Non male, vero?"), ha parlato dei suoi inizi al Chelsea, dove è arrivato nel 2001 dopo essere cresciuto nell’Union Berlino; e pensa di aver commesso un errore:

Ero giovane e stupido e giocare nel Chelsea mi suonava bene, ma solo l’1% dei giovani giocatori delle grandi Academy può guadagnarsi da vivere col calcio professionistico. Questa cosa non te la dirà nessuno.

Dopo il ritiro Huth ha fatto l’opinionista televisivo e l'esperienza non gli è piaciuta molto: “Due volte, ma non è poi così divertente. Ci sono cose migliori nella vita”. Robert Huth con una sola intervista ha distrutto l'immagine del calciatore dopo il ritiro e si è mostrato per quello che è: un tipo decisamente fuori dagli schemi.

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