La panchina del Napoli non è corta: è semplicemente inadeguata
La doppia sconfitta contro il Manchester City in Champions League ha evidenziato il reale tallone d'Achille del Napoli di Maurizio Sarri: una panchina non all'altezza, una serie di ricambi inadeguati per competere agli stessi livelli – e a lungo – nelle varie competizioni in cui il Napoli è chiamato a fare la differenza. Il gioco c'è, la mentalità pure e i risultati anche, ma dover pagare pegno nei momenti che contano (come contro gli inglesi sia all'andata che al ritorno) rischia di compromettere quanto di buono fatto fino ad oggi e non creando le basi per progettare a lungo termine.
La rosa del Napoli
I meriti di Sarri
Maurizio Sarri ha il grande merito di aver costruito un gruppo coeso, con compiti, ruoli e competenze chiare. Gestendo la ristretta rosa dei titolari al meglio, con un sapiente turn-over che ne ha caratterizzato e velocizzato la crescita complessiva. Riuscendo soprattutto a fare di necessità virtù visto che i giocatori a propria disposizione non sono tutti all'altezza del ruolo cui vengono chiamati a ricoprire. Il doppio incontro di Champions col City ne è una chiara cartina tornasole.
Titolari d'assoluto livello
La rosa del Napoli è perfetta per giocarsi al meglio le proprie chance in campionato e così è: un gruppo che gioca a memoria in una competizione in cui tutti sanno i pericoli che si corrono e gli avversari che si avranno di fronte. L'undici titolare del Napoli è tra i migliori d'Italia perché in ogni ruolo scendono in campo giocatori funzionali allo schema preposto. Poche altre società possono vantare un fantasista come Lorenzo Insigne, un bomber come Mertens, un esteno come Callejon. E poi ancora, una coppia centrale oramai collaudata quale Albiol-Koulibaly, un laterale difensivo alla Ghoulam e una mediana dove tra Hamsik, Allan, Zielinski e Jorginho si fa a gara per dare qualità e quantità.
Ricambi non all'altezza
Due giocatori per ruolo
Se si parla di panchina ‘corta' si cade nell'equivoco: numericamente parlando, il Napoli ha due giocatori per ogni ruolo, dunque è ben coperto in ogni reparto. Se ci si sofferma dunque sui nomi in rosa, il discorso non regge. Anche per regolamento UEFA le scelte da fare sono dettate da obblighi precisi che portano Sarri, in questo caso, a fare scelte ponderate. Come inserire nella lista un Maggio al posto di un Mario Rui, perché il primo è più duttile tatticamente. Se dalla quantità poi si passa alla qualità dei sostituti, ecco che il discorso però prende piede.
Oltre i titolari, poco e nulla
Ed è proprio quando l'Europa chiama che il Napoli scivola sull'impossibilità dei ricambi e la virtù si trasforma in difficoltà. Al di là dell'esperienza internazionale, che conta sempre e della qualità superiore che ci si trova di fronte, il non avere la giusta panchina su cui appoggiarsi nel momento del bisogno, porta inevitabilmente a confrontarsi con una realtà negativa. In Champions, col City al San Paolo, uscito Ghoulam, il Napoli non a caso è naufragato anche per stessa ammissione di Sarri.
Alternative, obiettivi, mercato
Aumentare la qualità
Non è pensabile – né credibile – che con 12/13 giocatori di assoluto livello si possa arrivare alla fine della stagione in modo competitivo su tre fronti: Serie A, Champions e Coppa Italia. Anche se la società si dà delle priorità (la Coppa nazionale non è una di queste) diventa castrante lavorare progettualmente su un gruppo molto ristretto. In cui i cambi non sono all'altezza degli obiettivi: Ounas, Chiriches, Tonelli, Maggio, Giaccherini, Rog, Milik. Chi per un verso e chi per un altro non possono dare il proprio valido contributo.
Ricambi a gennaio
Ecco perchè a gennaio è doveroso ricorrere ai ripari investendo di più che in un semplice sostituto dell'infortunata punta polacca. Roberto Inglese, sarà una priorità di inizio anno, forzando l'arrivo anticipato ma non basterà. I rincalzi attuali si sono rivelati inadeguati, come Tonelli e Giaccherini che sulla carta apparivano come elementi di pronto utilizzo. Il Napoli ha bisogno di un gruppo più qualitativo se non più ampio e Sarri di maggiori possibilità di scelta.