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La moglie di Arshavin cacciata dall’aereo: “Io sono un agente segreto”

Alisa Arshavin, moglie dell’ex di Arsenal e Zenit, è stata costretto a scendere dall’aereo perché non ha voluto allacciare le cinture. Agli steward e al pilota ha detto di essere un agente segreto dell’FSB (l’ex KGB), ma questa motivazione non le è bastata. E ora Lady Arshavin rischia di finire sulla ‘Black List’ della Aeroflot.
A cura di Alessio Morra
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Il nome di Andrei Arshavin, attaccante russo tanto talentuoso quanto scostante, è tornato agli onori delle cronache, ma non per qualche grande prodezza balistica. La moglie, Alisa, sabato scorso è stata cacciata da un volo di linea della Aeroflot perché non ha voluto allacciare la cintura di sicurezza e per cercare di vincere il duello con il pilota e gli assistenti di volo ha detto che lei era un agente segreto dell’FSB (il nome attuale dell’ex KGB).

Ora c’è il rischio della black list

Secondo quanto riporta il ‘Mirror’ sabato scorso Alisa, la moglie di Arshavin, ha fatto i capricci sul volo che doveva condurla da Mosca ad Almaty in Kazakhistan, dove attualmente gioca il marito. Alisa pare si sia rifiutata di allacciare la cintura di sicurezza prima del decollo. Lei sostiene però che l’equipaggio l’ha fatta scendere perché il pannolino della sua bimba non aveva un buon odore. Chi era su quell’aereo però sostiene che la donna ha tenuto un atteggiamento molto aggressivo.

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La signora Arshavin sembra che abbia chiesto che anche la sua tata fosse spostata in business anche se avesse un biglietto economico, dopo il netto diniego la donna avrebbe detto che era un agente segreto del servizio segreto russo. La pressione sull’equipaggio non ha dato i suoi frutti, la donna, i bimbi e la tata sono scesi dall’aereo, che è partito con due ore di ritardo. Ora la Arshavin potrebbe finire nella ‘black list’ della compagnia aerea russa.

Genio e sregolatezza

Oggi gioca con il Kairat in Kazakhistan, ma c’è stato un tempo, nemmeno tanto lontano, in cui Arshavin ha deliziato, lo ha fatto con lo Zenit, con la nazionale russa e con l’Arsenal. La continuità non è mai stato il suo forte. Dell’esperienza con i Gunners si ricordano il poker rifilato al Liverpool, in un 4-4 memorabile, e il taglio di capelli che cambiava ogni due settimane, con il suo coiffeur che arrivava direttamente da San Pietroburgo.

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