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La lettera di Pallotta ai tifosi: “Ho sbagliato, ma non vendo la Roma”

Con una lunga lettera sul sito ufficiale della Roma il presidente giallorosso spiegato la sua versione dei fatti in merito agli ultimi eventi e ce ne ha per tutti: ha parlato della separazione con Monchi, in maniera piuttosto dura; e ha difeso Baldini e Di Francesco. In merito alla situazione di Daniele De Rossi: “Gli è stata detta una bugia su Nzonzi”. “
A cura di Vito Lamorte
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La verità di James Pallotta. Il presidente della Roma sul sito ufficiale ha spiegato la sua versione dei fatti in merito agli ultimi eventi e ce ne ha per tutti: ha parlato della separazione con Monchi, in maniera piuttosto dura; e ha difeso a spada tratta i dirigenti e Eusebio Di Francesco. Il numero uno del club giallorosso ha utilizzato parole di grande affetto e stima nei confronti di Daniele De Rossi ("reazione umana la sua") e Francesco Totti. Su ciò che è accaduto nelle ultime settimane ha dichiarato: "Per quanto riguarda l’articolo pubblicato su Repubblica, ho letto alcuni passaggi e li ho definiti ‘cazzate'" e sempre sul caso De Rossi ha detto

Ho invitato Daniele a passare un po’ di tempo con me quando finirà le vacanze e lo stesso ho fatto con Totti e la sua famiglia. Francesco sta maturando come dirigente e, le sue intuizioni e la sua competenza, sono state più utili dei consigli di chiunque altro. Se è stato in disaccordo a volte con De Rossi? Mio Dio, spero di sì. Non voglio yes man, anzi vorrei che De Rossi tornasse per sempre alla Roma.

Su De Rossi: Gli è stata detta una bugia su Nzonzi

Il patron giallorosso ammette che De Rossi era turbato per il fatto che qualcuno (Nzonzi) fosse stato acquistato per giocare nella sua posizione:

Questo, però, è dipeso dal fatto che il giorno precedente gli era stato detto da Monchi che non avremmo preso nessuno che potenzialmente avrebbe giocato davanti a lui nello stesso ruolo. Pertanto gli è stata detta una bugia e il giorno seguente la sua reazione emotiva è stata quella che è stata. Il giorno dopo ancora è tornato sui suoi passi e ha detto: ‘Mi dispiace per il mio sfogo'.

Su Baldini: Franco non ha dato alcun input su Daniele

Pallotta si è soffermato sule critiche feroci che hanno colpito Franco Baldini, consigliere del presidente della Magica e finito nel mirino dei tifosi giallorossi perché visto come il mandante del mancato rinnovo di DDR:

Un altro preso di mira e costantemente attaccato è Franco Baldini: Franco è chiaramente un mio consigliere e confidente da molto tempo e non ha mai fatto nulla a scapito di questo Club. Se pensate che Franco sia coinvolto in tutte le decisioni, allora vi sbagliate di grosso. È evidente che qualcuno stia cercando di creare molti problemi a una persona che, con discrezione, mi ha sempre dato grandi consigli e ci ha aiutato con alcuni dei migliori giocatori che abbiamo nella nostra squadra e con alcune delle più vantaggiose cessioni di questi anni.

Guardando le proteste, sembra che la gente sia convinta del suo coinvolgimento nella decisione sul contratto di Daniele ma non è vero. Franco non ha dato alcun input su Daniele. Questa è una discussione che non ho nemmeno affrontato con lui, perché negli ultimi due anni l’ho portata avanti, sul fronte dei rinnovi dei contratti, con il management.

Su Monchi: Non avrei dovuto lasciargli tutta l'autonomia

Il numero uno della Roma ha parlato del rapporto con Monchi, della separazione e dei rapporti che non andavano già alla fine dello scorso anno:

Monchi mi ha chiesto il 100% del controllo e della fiducia in quanto nostro direttore sportivo. Ripenso ogni giorno alla sessione di mercato della scorsa estate e forse non avrei dovuto lasciargli tutta questa autonomia. Semplicemente la squadra non si adattava bene al gioco di Di Francesco. Alla fine della sessione di mercato, ho osservato i nostri movimenti e mi sono reso conto che non avrebbero funzionato.

Sul futuro: Non andrò da nessuna parte

Nella parte finale della lettera Pallotta dedica delle parole alle proteste dei tifosi e al futuro:

Ritengo sia vergognoso e disgustoso, oltre che poco rappresentativo della Roma e dei nostri tifosi, le centinaia di persone che hanno insultato le mie sorelle definendole troie, puttane e maiali. In futuro sarò più spesso a Roma, ho sbagliato in questi mesi e non è stato facile decidere di non essere all’ultima partita di Daniele, ma era la sua festa. Ora mi interessa solo costruire una Roma grande e vincente. Non andrò da nessuna parte.

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