La legge dell’Isis: 80 frustate se indossi la maglia dei top club europei
Sei un tifoso del Milan che mai rinuncerebbe a indossare la maglia della squadra del cuore? Allora corri il rischio – se ti notano – di essere punito con una sanzione severissima: 80 frustate per censurare quella trasgressione che, in alcune zone controllate dall'Isis, viene considerata una violazione/sacrilegio. Succede nella provincia di Al Furat (in Iraq) e lo racconta il tabloid inglese, ‘Daily Mail': la polizia religiosa ha avuto il compito di selezionare e tracciare un elenco di divise considerate proibite, in particolare le casacche prodotte da Case d'abbigliamento sportivo quali l'americana Nike e la tedesca Adidas.

La prescrizione normativa è dettagliata e corredata da immagini molto chiare: ovvero gli stemmi delle società ‘bandite' e bannate. Sicché lasciarsi sorprendere con una t-shirt griffata con i colori di una delle squadre inserite nel novero dei divieti è valutato come reato gravissimo. Quali sono i club occidentali, localizzati nel ‘vecchio continente', finiti nel mirino degli estremisti? Quelli più in evidenza e la cui storia sportiva è andata ben oltre i confini nazionali. Tra questi anche il Milan, unica formazione della Serie A a essere indicata nella lista delle proibizioni. Ben più nutrita quella relativa alle società della Premier League, con Manchester United, Manchester City e Chelsea sotto i riflettori, oltre al West Bromwich e al Sunderland. Nella Liga, invece, le attenzioni sono rivolte su Barcellona e Real Madrid, tra le super-potenze del calcio mondiale.
Il divieto si estende anche alle casacche delle nazionali: se si viene scoperti a circolare in strada con le insegne di Inghilterra, Germania e Francia la sanzione scatta inesorabile, senza alcuna forma di attenuante. I dati raccolti dall'osservatorio sulla Jihad e la minaccia terroristica confermano che chiunque dovesse trasgredire la legge anti-casacche verrà frustato in pubblica piazza.