Confermato l’Olimpico come sede di Juventus-Napoli, finale di Coppa Italia 2012
Nonostante manchi quasi due mesi alla finalissima di Coppa Italia, la gara tra Juventus e Napoli fa già discutere. Per i biglietti servirà la Tessera del Tifoso, ma i supporter bianconeri e quelli azzurri attendono con ansia e trepidazione la sfida che potrebbe aprire un nuovo ciclo per uno dei due club che, tra l’altro, vogliono conquistare il trofeo visto il digiuno degli ultimi anni. La Juventus non vince una competizione dal 2003, anno dell’ultimo scudetto pre Calciopoli e della successiva Supercoppa Italiana conquistata a New York contro il Milan, mentre l’ultimo trofeo conquistato dal Napoli risale alla Supercoppa del 1990 proprio contro i bianconeri, sconfitti nella finale disputata al San Paolo con un roboante 5-1.
E’ polemica sull’Olimpico di Roma – L’impianto capitolino è quello designato per la finale a gara unica ma, nelle ultime ore, si ipotizza una clamorosa variazione della sede per l’atto conclusivo della Coppa Italia 2011-12. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha provato a spostare il luogo della finalissima: “Io e Andrea Agnelli proveremo a dire la nostra anche sulla sede della finale. Ora dicono che si giocherà a Roma, ma potrebbe essere Milano, Parigi o Londra”. Difficile se non impossibile ipotizzare una soluzione estera ma, alla base di questo caos, ci sarebbero motivi di capienza, di opportunità e anche di ordine pubblico. Intanto nella giornata di lunedì è arrivata la decisione del Consiglio di Lega, che ha ribadito l’intenzione di giocare allo stadio Olimpico la finale di Coppa Italia, rigettando così la richiesta di De Laurentiis. E’ stato inoltre stabilito che la prossima Serie A inizierà il 26 agosto, in maniera tale da consentire a squadre e calciatori impegnati ad Euro 2012 la possibilità di effettuare un buon precampionato. In merito alla decisione della finale di Coppa Italia, De Laurentiis non si arrende e rilancia: “Se esistono le condizioni per una bella festa va bene Roma; altrimenti vireremo altrove. Fino al 20 maggio abbiamo tutto il tempo per pensarci insieme alle istituzioni”.
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