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La Lazio sbatte contro il muro del Bologna: per Inzaghi solo un pareggio

Dopo la rete iniziale di Simone Verdi, la Lazio ha recuperato con Lucas Leiva ma non è riuscita a trovare il gol vittoria. Meno brillanti del solito, forse per la stanchezza europea, i biancocelesti segnano il passo nella corsa al quarto posto. Donadoni sorride: dopo due sconfitte, i suoi tornano a casa con un punto meritato.
A cura di Alberto Pucci
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Vincono tutte, tranne la Lazio. Delle squadre che popolano i primi sei piani del condominio della Serie A, soltanto la squadra di Simone Inzaghi si è infatti fermata, perdendo due punti importanti per la sua corsa al quarto posto. I biancocelesti, reduci dalle fatiche europee, ci hanno provato ma hanno finito per rimanere bloccati dal grande traffico organizzato da Donadoni davanti all'area bolognese. Una tattica, quella del mister rossoblu, che ha tolto fiato ed energie ai laziali e valorizzato al massimo l'istantaneo vantaggio di Simone Verdi: recuperato soltanto dal bel gol di Lucas Leiva. La Lazio torna dunque a casa soltanto con un punto, rimane dietro all'Inter di Icardi e guarda negli specchietti retrovisori l'arrivo del minaccioso Milan di Gattuso. Per il Bologna un buon pareggio, dopo le ultime due sconfitte consecutive con Spal e Atalanta.

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Leiva tiene a galla la Lazio

Da Kiev a Roma, è sempre la stessa Lazio: corta, aggressiva, sempre pericolosa e capace di scrollarsi di dosso il fastidio del vantaggio iniziale di   Simone Verdi, arrivato dopo pochi secondi grazie al gentile omaggio di Strakosha. La rete dell'attaccante rossoblu è stato il prologo di un primo tempo condotto principalmente dai biancocelesti che, sullo slancio del risultato colto in Ucraina, hanno tenuto il pallino del gioco e concesso davvero poco agli avversari.

La rete di Lucas Leiva (seconda consecutiva, dopo quella in Europa League), è stata l'inevitabile conseguenza di un assedio che avrebbe anche potuto creare maggiori problemi a Mirante: protetto dal muro innalzato da Donadoni. Nonostante il pareggio sia arrivato su un'imbucata centrale di Luis Alberto, i pericoli maggiori per i felsinei sono arrivati soprattutto dalle fasce dove Felipe Anderson e Nani hanno fatto venire il mal di testa a Torosidis ed Helander. Meno preciso, invece, Ciro Immobile: chiuso con grande determinazione dai due centrali bolognesi e servito poco e male dai compagni.

Il fortino rossoblu

Ad inizio ripresa, complice il risultato ancora inchiodato sul pari, Inzaghi decide di dare ancor più spinta con l'ingresso di Lukaku al posto di Nani. Sempre più schiacciato nella propria metà campo, il Bologna di Donadoni ha lottato con il coltello tra i denti e quando può è ripartito in contropiede, come al 59esimo quando Luiz Felipe ha deviato con il corpo una conclusione ravvicinata e vincente di Donsah. L'occasione del ghanese è però stato l'unico squillo di un Bologna arroccato sulla propria trequarti e che, in fase di non possesso palla, ha addirittura difeso con sei uomini in linea davanti a Mirante.

Davanti a questo schermo di maglie rossoblu, la Lazio ha finito per sbattere e sprecare le ultime energie fisiche rimaste dalla trasferta di Kiev. L'unico a provarci, prima del suo cambio, è stato Felipe Anderson. Il brasiliano ha avuto due buone chance nella parte finale della ripresa, ma non è stato preciso e fortunato. Al triplice fischio finale solo Donadoni ha sorriso. Inzaghi mastica amaro ma, dopo le fatiche di coppa, non poteva certo chiedere di più ai suoi.

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