La Lazio affonda il Verona 3-0, al ‘Bentegodi’ ancora una doppietta di Immobile
Dimenticare Napoli e riscattarsi subito per riprendere la marcia verso le zone alte della classifica. Verona-Lazio termina con il punteggio di 3-0 in favore dei biancocelesti grazie alla doppietta del solito Immobile e al gol di Marusic, il primo in Serie A. Simone Inzaghi ha dovuto affrontare questo match con uomini contati, fuori per infortunio infatti, praticamente tutta la difesa titolare, con Wallace, Bastos, De Vrij e Basta neanche in panchina. In infermeria anche Milinkovic-Savic e i lungodegenti Felipe Anderson e Nani. Biancocelesti dunque in campo con il solito 3-5-2 con Radu, Luiz Felipe e Patric nel terzetto difensivo e con Lukaku e Marusic alti sulle due fasce e i soliti Immoble e Luis Alberto in attacco.
Pecchia invece ha voluto dare seguito a quanto di buono visto in settimana contro la Sampdoria, nello 0-0 finale infatti è stata buona la prova di Bearzotti nel ruolo di terzino destro schierato titolare anche contro la Lazio e con Valoti, Pazzini e Romulo là davanti. Per la Lazio solita gara tattica e affrontata però in maniera leggermente diversa proprio per via delle assenze che però non hanno inciso minimamente sulla netta e schiacciante vittoria finale contro l’Hellas. Per Pecchia è notte fonda. Il suo Verona è sparito dal campo già dopo l’1-0 di Immobile su rigore.
La nuova chiave tattica ‘d’emergenza’ biancoceleste
Oltre che all’assenza di tutti i difensori titolari, Simone Inzaghi contro il Verona ha dovuto fare a meno soprattutto di Milinkovic-Savic. Il talentuoso centrocampista serbo è mancato molto negli automatismi tattici dei biancocelesti in fase offensiva. Più volte infatti abbiamo visto Luis Alberto sbracciarsi per il poco supporto del centrocampo in fase di manovra in zona gol.
Né Parolo e né Lulic infatti, si gettavano con convinzione per vie verticali e allora si è dovuto sfruttare spesso le corsie esterne con Marusic sulla destra, meglio di Lukaku sull’out mancino, a orchestrare con precisione le azioni e gestire i palloni girati da Lucas Leiva e poi prontamente crossati al centro per l’eventuale testa di Immobile o lo stesso Luis Alberto.
Immobile non sbaglia mai
Grande sacrificio, grinta e voglia di non farsi chiudere nella morsa della difesa veronese. La gara di Immobile ha confermato, se ancora ce ne fosse bisogno, l’importanza di questo calciatore in mezzo al campo. Con l’assenza di Milinkovic infatti, il centravanti napoletano si andava spesso a prendere palla a centrocampo per cominciare lui l’azione favorendo il giro palla verso gli esterni.
Poi, per quanto riguarda il suo vero compito, ovvero quello di fare gol, Ciro non si è risparmiato neanche al ‘Bentegodi’ con il primo gol su calcio di rigore e il secondo, tutto suo, in serpentina solitaria nella difesa veronese, realizzati nel primo tempo e che aggiungono un +2 alla casella delle marcature realizzate in questo primo scorcio di stagione. Sono 8 per la precisione le segnature totali ad oggi in campionato, il secondo in classifica marcatori dopo Dybala fermo a 10.
Tanti nomi e poca concretezza per il Verona
Pecchia le ha provate tutte in questa partita per cercare di limitare i danni. Dopo i primi due gol subiti nel primo tempo, il tecnico del Verona ha lanciato in campo subito, per i secondi 45’, Cerci e Kean. In campo quindi insieme a Pazzini per cercare di creare difficoltà alla difesa biancoceleste. L’approccio alla gara diciamo che non è stato dei migliori, soprattutto per il classe 2000 di proprietà della Juventus, ammonito dopo pochi minuti dal suo ingresso al ‘Bentegodi’, con tanta voglia di mettersi in mostra sì, ma sempre con poco spirito di sacrificio per mettersi a disposizione del collettivo e cercare di rimettere in piedi la partita.
Forse davvero l’unico che ha provato a limitare i danni e a sbattersi contro il muro della difesa biancoceleste, provando a occupare corridoi liberi mai visti però, purtroppo per lui, dai compagni di squadra, è stato Pazzini. Certo, il filotto di gare giocate contro i top club dal Verona in queste prime 6 giornate di campionato potrebbe essere un attenuante (Napoli, Fiorentina, Roma e Lazio), ma questo Verona sembra davvero troppo arrendevole per la Serie A. A metà della seconda frazione da segnalare l’ingresso in campo del coreano Lee, di proprietà del Barcellona e che è riuscito a mettere in mostra buoni spunti contro la Lazio.
Convincente prova di Luiz Felipe
Simone Inzaghi non ha avuto neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo alla propria squadra dopo il ko subito contro il Napoli che subito, dopo tre giorni, è arrivata la sfida contro il Verona da giocare senza mezza difesa titolare. E così, oltre a reintegrare Mauricio, finito fuori rosa, il tecnico biancoceleste ha dovuto fare scelte obbligate schierando al centro della retroguardia vista al ‘Bentegodi’ il giovane Luiz Felipe. Il brasiliano, prestato lo scorso anno alla Salernitana di Bollini in Serie B, nel campionato cadetto, racimolò solo 7 presenze in campo realizzando anche 1 gol, ma si sta ritagliando adesso uno spazio importante in A.
La sua gara contro il Verona è stata a dir poco perfetta. Poche, piccole sbavature e l’autorevolezza di un veterano al centro della ‘nuova’ retroguardia d’emergenza biancoceleste completata da Radu e Patric. Anticipi, palloni recuperati e il merito di essere stato bravo a fermare e a marcare al meglio, con grande concentrazione, un attaccante esperto come Pazzini. Sicuramente uno dei migliori in campo insieme ad Immobile.
Verona arrendevole e con poche idee
Dimenticate il calcio spumeggiante della scorsa annata in Serie B quando il Verona riuscì a vincere il campionato nonostante qualche affanno di troppo nelle ultime giornate. Perchè la squadra di Pecchia è adesso in un periodo di crisi profonda. Un inizio di stagione peggiore di questo forse non se lo sarebbe aspettato nessuno. Dopo il pari contro la Sampdoria ecco la sconfitta contro la Lazio. Sotto i colpi di Immobile e compagni, l’Hellas vista in campo al ‘Bentegodi’ ha fatto ulteriori passi indietro rispetto alla gara di mercoledì contro i blucerchiati.
Poche idee e il solo Pazzini nel primo tempo a cercare di dare fastidio alla ‘difesa d’emergenza’ della Lazio ma senza il supporto dei compagni. Romulo ha grande volontà, ma riesce a concretizzare poco i seppur buoni spunti offensivi. Per il resto, la poca compattezza del reparto di centrocampo e il precario assetto difensivo, destano grande preoccupazione in vista del prosieguo della stagione. Disastroso l’Hellas, soprattutto nella zona centrale del campo.