La Lanterna è spenta: Sampdoria e Genoa senza gol, vince la noia
E' uno 0-0 che non accontenta nessuno, nemmeno il pubblico di Marassi: il pareggio nel derby della Lanterna lascia tutti con l'amaro in bocca per una occasione persa. Un pessimo primo tempo, senza emozioni, lascia il passo ad una ripresa più vivace ma alla fine vince la noia e tutti si accontentato di un punto.
Un derby sotto tono nel primo tempo di Marassi dove è mancato soprattutto lo spettacolo. Sia Giampaolo che Ballardini si sono annullati a vicenda schierando due squadre corte, attente e soprattutto ben messe in campo più a frenare il gioco avversario che a costruirne del proprio. Ne è nato un primo tempo senza emozioni, con pochissime reali occasioni da gol che sono state vanificate sul nascere.
La scelta di Giampaolo di inserire Caprari, in ottima forma, dietro alle due punte Quagliarella e Zapata mette in difficoltà la mediana del Grifone che pensa più a correre e verticalizzare che a coprire la propria trequarti. Il Genoa spesso è spaccato in due perdendo continuità di manovra. Per questo, Laxalt, Pandev e Lapadula sono meno pericolosi, con incursioni estemporanee davanti a Viviano.
Col passare dei minuti, la Sampdoria acquista fiducia e campo: gestisce la palla, crea le occasioni migliori, sporca i guanti a Perin soprattutto nel secondo tempo quando sia dall'area sia dalla distanza iniziano i palloni verso la porta rossoblù. Manca però a Giampaolo il Torreria migliore: davanti alla difesa fa filtro ma difficilmente si fa trovare pronto alla costruzione e la Samp ne soffre moltissimo.
La gara prende fisionomia nella ripresa ma non c'è mai la sensazione che una squadra possa rompere gli equilibri se non attraverso una giocata particolare, una invenzione isolata. La Sampdoria ha maggior risorsa tecnica con più qualità in campo ma si perde nella costruzione della manovra, frenata dalla ragnatela del Genoa in mediana. Ballardini prova a ovviare ad un gap qualitativo con la corsa e la velocità ma senza riuscire a diventare pericoloso davanti a Viviano.