La Juventus risorge nell’inferno di Napoli e salva l’imbattibilità: la parola ai bianconeri
Non giocare le Coppe aiuta.
Indubbiamente, ma non basta.
Alla stessa stregua della Juventus ci dovrebbe almeno essere anche la Roma se questo fosse un teorema senza difetti. E allora, ci vuole anche qualcosa di più per ottenere risultati esaltanti come sta facendo la Juventus di Antonio Conte. E a Napoli, nello spettacolare 3-3 contro i partenopei, si è visto cosa può fare la differenza: carattere, rabbia, fame. Tutti condimenti della portata principale, la "juventinità" che il tecnico pugliese ha da sempre sbandierato come l'elemento in più che chiunque scenda in campo con i colori bianconeri deve dimostrare d'avere. E così è stato: contro un Napoli perfetto per 60 minuti, la Juventus ha saputo rimanere compatta, anche sotto coperta, facendo quadrato e non perdendo mai la calma. 1-0, 2-0: gara compromessa? Solo in parte, perchè a riaccendere la luce è stato il solito Matri a riparire le danze con il 2-1. 2-1, 3-1: gara finita?
No, ecco il neo-titolare che non t'aspetti, Estigarribia e poi l'uomo-risolutore degli ultimi match, Simone Pepe che si inventa un gol e uno slalom ai quali a Napoli erano abituati ai tempi di Maradona. Nessuna lesa maestà: Diego resta Diego e Pepe è Pepe. Ma per importanza e determinazione, quella rete ha il sapore di un gol che non vale solo il pareggio ma va oltre: nella conferma dell'imbattibilita, del primato e del – piccolo – allungo sul Milan a +2, nella dimostrazione che questa Juventus non molla. Mai.
La Signora imbattibile
Parola al tecnico, il vero artefice di questa Juventus: Antonio Conte.
Una squadra messa in campo a livello tattico ‘speculare‘ alle mosse di Mazzarri per fermare gli uomini più pericolosi individuati in Hamsik e Maggio, con un 4-2-4 trasformista nel corso dei 90 minuti, capace di ripiegare e di ripartire, fino al raggiungimento del minimo risultato garantito: il pareggio.
Una Juventus che non accetta la sconfitta e che ha evitato con la tempra e l'orgoglio la prima sconfitta stagionale.
"Se nessuno fa il quinto in difesa, vai sotto numero: serviva Estigarribia a uomo con Maggio e volevo la Juve a specchio.
Il Napoli gioca col 3-4-3 vero, non giocano a cinque i ragazzi di Mazzarri, se non sei preparato fai una brutta fine".
La gara di oggi mi rende orgoglioso di essere il tecnico di questo gruppo. Nel primo tempo Pepe e Vidal si muovevano in modo sballato: abbiamo avuto un'ora di tempo per vedere come sostituire Marchisio. Ci abbiamo messo tempo a capire come riconquistare la palla, come servire bene Vucinic velocemente. Ma nel secondo tempo la prestazione è stata importante.
una partita memorabile che porta autostima e autoconsiderazione e che riporta Antonio Conte indietro con la memoria: "Somiglia a Juve-Fiorentina del 1994, sì. Anche se allora dopo il gol di del Piero abbiamo vinto 4-3. Eravamo troppo sereni all'inizio: ma è bastato dire due o tre cose, toccare le corde giuste. L'alter ego di Marchisio l'emergenza? Beh cominciamo a dire che abbiamo affrontato una squadra particolare che porta quattro, cinque giocatori al tiro. Questa Juve non accetta la sconfitta: ha risorse importanti, posso contare su uomini con un cuore grande e che ha voglia di cose importanti. Questo mi dà serenità".
Mai dire Matri
Ha avuto il merito di aprire le danze del gol bianconero e – grazie alla sua prima rete – è tornato ad essere il bomber in solitario della Juventus con 6 reti stagionali.
Alessandro Matri avrebbe segnato anche un'altra rete di pregevole fattura ma è stata annullata per un fuorigioco dubbio.
Tanto basta però per l'ex-Cagliari a brindare ad un pareggio che rilancia comunque il gruppo in campionato.
"Quella contro il Napoli è stata una gara con aspetti positivi e negativi, ma il risultato alla fine è stato buono.
Certo, non dobbiamo più ripetere prestazioni come quella del primo tempo, dobbiamo scendere in campo più convinti dei nostri mezzi".
È stata una gara strana, abbiamo subito i primi due gol nel nostro momento migliore ma siamo stati bravi a rimanere in partita. Nella ripresa abbiamo ricominciato con voglia e determinazione per cercare di prendere questo punto importantissimo.
Una gioia che continua non solo nelle dichiarazioni del dopo gara ma anche sui social network dove imperversano i profili ufficiali dei giocatori che non mancano mai di postare le loro opinioni o i loro pensieri.
Proprio Matri, su "Twitter" si è lasciato andare ad un entusiastico commento "Grande partita, giocata con il cuore soprattutto nel secondo tempo. Avanti così!".
Stesso "mood" per Arturo Vidal, grande protagonista del match disputato ieri sera dalla Juventus contro il Napoli allo stadio "San Paolo".
Il centrocampista affida a "Facebook" le sue impressioni sulla partita, e coglie l'occasione per fare i complimenti a Estigarribia, che ieri ha siglato un gol molto importante nell'economia del match, quello del 2-3, permettendo alla squadra di Conte di puntare al pareggio fino alla fine:
Buon giorno ragazzi. Felice per il mio amico “El chelo”. Vi avevo detto che lui era molto carico. Ora iniziamo già a concentrarci contro il Cesena.
Estigarribia e Pepe esterni con licenza del gol
Ed eccolo Estigarribia, l-esterno di scorta nello scacchiere di Antonio Conte che non ha deluso le attese e si e- fatto trovare pronto contro il Napoli e con il gol.
L'ala paraguaiana non è proprio un bomber di razza: l'ultima rete in campionato la aveva realizzata nel 2008, nel Cerro Porteño, club di un sobborgo di Asuncion.
Una vita fa.
Comprensibile, quindi, la sua gioia, dopo la gara del San Paolo soprattutto dopo la rete del 3-2 che ha riaperto i giochi e rilanciato la Juventus verso il definitivo pareggio siglato dalla magia del compagno di reparto Simone Pepe.
Segnare un gol con questa maglia gloriosa mi rende molto felice. Nello spogliatoio all’intervallo ci siamo detti: "uccidere o morire". E lì è nata la nostra rimonta, abbiamo dimostrato la nostra mentalità offensiva.
Proprio Pepe non ha lesinato commenti e applausi per sè e per i propri compagni: "Quello di Napoli è un pareggio che vale come una vittoria. La mia prestazione? Con un gruppo così forte puoi giocare in qualsiasi ruolo. Comunque, mi sono trovato a mio agio quando c'era spazio, riuscivo a partire palla al piede: mi sono anche divertito molto, Vidal e Pirlo mi hanno fatto da scudo quando mi proiettavo in avanti per attaccare. Abbiamo dato il segnale che siamo uniti e che non molliamo mai".