La Juventus ricorda Andrea Fortunato a 24 anni dalla morte: “Ragazzo d’oro, uno di noi”
Il 25 aprile di 24 anni fa ci lasciava Andrea Fortunato. A soli 23 anni la morte del promettente terzino della Juventus sconvolgeva il mondo del calcio che non lo ha mai dimenticato. La società bianconera con una nota ufficiale ha ricordato lo sfortunato calciatore che dopo aver lottato un anno con una forma gravissima di leucemia, perse la vita per una polmonite rivelatasi letale per il calo delle difese immunitarie.
24 anni fa la morte di Andrea Fortunato
Il 25 aprile del 1995 la notizia della morte di Andrea Fortunato sconvolgeva il mondo del calcio. L'ex terzino dopo le esperienze con le maglie di Como, Genoa e Pisa era arrivato alla Juventus, voluto fortemente da Giovanni Trapattoni. Il classe 1971 di Salerno si era messo in mostra come uno dei migliori interpreti del suo ruolo, essendo un laterale moderno abile sia nella fase difensiva che in quella di spinta. Le ottime prestazioni anche in bianconero della prima stagione sotto la Mole, diventarono un ricordo quando nell'annata successiva Fortunato apparve irriconoscibile soprattutto a livello fisico. L'esito dei controlli fu impietoso e terribile: al giocatore venne diagnosticata una forma di leucemia linfoide acuta. Dopo una lunga battaglia, con l'illusione della vittoria e del ritorno all'attività, una polmonite si rivelò fatale, complice un improvviso abbassamento delle difese immunitarie.
Il messaggio della Juventus per ricordare Andrea Fortunato a 24 anni dalla morte
La Juventus a 24 anni dalla morte di Andrea Fortunato ha deciso di ricordarlo con un bellissimo messaggio pubblicato sul proprio sito e divulgato sui social: "E’ difficile trovare una consolazione, quando il destino decide di portarti via un amico, un campione, un ragazzo con le qualità di Andrea Fortunato. E’ difficile spiegarsi come sia possibile che Andrea se ne sia andato così, in quel modo, crudele e ingiusto. Nel fiore degli anni, quando la sua carriera era ancora piena di promesse da mantenere. E’ difficile, anche a distanza di 24 anni da quel 25 aprile 1995, giorno in cui ci arrivò la notizia della sua scomparsa. Quello che invece ci resta, ed è sempre vivo, è il ricordo di Andrea: un ragazzo d’oro, un grande giocatore. Uno di noi".