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La Juventus resiste, soffre ma sbanca Montecarlo. Bianconeri nelle quattro grandi d’Europa

A Montecarlo la Juventus trova a fatica la qualificazione. Protagonista della serata monegasca, la retroguardia di Allegri che ha saputo difendere con i denti il vantaggio dell’andata. I campioni d’Italia ritrovano la semifinale Champions dopo più di dieci anni.
A cura di Alberto Pucci
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Nella slot machine di Montecarlo, Allegri pesca un Jackpot con una sola moneta: quella di Vidal, portata a casa nell’andata di Torino. Il pareggio sofferto e finito senza reti, premia la partita poco appariscente dei campioni d’Italia con un montepremi milionario: la semifinale di Champions League. Attesa dall’imminente festa per il suo quarto scudetto consecutivo, la Juventus, dopo più di dieci anni, entra così a far parte delle “Fab Four” europee. Missione compiuta, quindi, per Massimiliano Allegri, capace di smontare in estate il giocattolo perfetto di Antonio Conte e rimontarlo a suo piacimento durante una stagione piena zeppa di soddisfazioni.

La più grande è proprio quella arrivata da Montecarlo. Ciò che era sfuggito al tecnico salentino, “Acciughino” se l’è preso meritatamente mettendo in campo una Juventus a due facce: aggressiva a Torino, timida e combattiva in terra francese. Dei dettagli di cui Allegri aveva parlato alla vigilia, prego ripassare. La formazione bianconera, nel salotto monegasco, si è infatti svestita dell’abito più elegante indossando per l’occasione il completo blu da battaglia. Pochi fronzoli, molto sudore e tanta, troppa, sofferenza. La battaglia nel Principato è stata dura ma, per fortuna del nostro calcio, si è conclusa nel migliore dei modi.

Nel salotto principesco dello Stade Louis II di Montecarlo, la Juventus è entrata chiedendo permesso e con troppa riverenza. Scesa in campo intimidita, la vecchia signora ha sofferto la prevedibile vivacità del Monaco che, dopo l'ammonizione lampo di Chiellini (tocco di mano, dopo scivolata "fantozziana"), ha subito mandato al tiro Kondogbia. La sassata del centrocampista francese, fuori di poco, dava il via all'arrembaggio dei monegaschi. L'undici di Jardim andava vicino al gol anche al 15esimo, dopo una bella azione di Bernardo Silva che costringeva Barzagli alla deviazione in corner, con rischio di autogol annesso. A sporcare i guantoni di Buffon, al minuto numero 20, ci pensava ancora Kondogbia con l'ennesima conclusione di potenza: ben bloccata dal "Gigi" nazionale.

Per larghi tratti schiacciata, lunga e poco compatta nelle due fasi di gioco, la Juventus ha sofferto fino al termine della prima frazione di gioco, spaventando il Monaco soltanto al 45esimo con una botta di Tevez finita fuori. Con l'argentino e Morata serviti poco e male, ed un centrocampo spesso in ostaggio della freschezza atletica degli avversari, la squadra di Allegri non ha mostrato il suo vero volto lasciando delusi i molti sostenitori juventini arrivati nel Principato già nelle prime ore del mattino. Non senza qualche strascico polemico: su tutte la mancata concessione del penalty per fallo su Kondogbia nel primo tempo. Così la rabbia è esplosa via twitter: "Le immagini lasciano poco spazio ai dubbi… C'era un rigore su Kondogbia". Il riferimento è alla ‘tanaglia' di Chiellini e Vidal sul giocatore monegasco al 36′ del primo tempo proprio al limite dell'area che l'arbitro ha lasciato correre

Con Berbatov al posto di Toulalan, a comporre una squadra ultra offensiva, il Monaco riprendeva a martellare la retroguardia juventina. Dopo cinque minuti, Chiellini e compagni sventavano un pericoloso cross non intercettato da Buffon. Portiere bianconero che si rifaceva subito dopo, con gli interessi, uscendo a valanga su Berbatov e blindando il risultato. Dopo l'occasione in contropiede gettata al vento da Morata, la Juve vedeva finire sul fondo un tiraccio di Kondogbia e vicino al bersaglio grosso la conclusione di pochi minuti dopo di Bernardo. Sostituito lo svagato Morata con Llorente e l'esausto Vidal con Preyra, Allegri cercava di tener lontano le folate francesi. Stanca, ma sempre decisa a rimediare al gol di svantaggio, la formazione transalpina premeva fino alla fine trovando però nella difesa piemontese un muro invalicabile e, anzi, rischiando di andar sotto al 90esimo dopo una punizione di Pirlo. Un forcing inutile e sterile, quello monegasco, che non riusciva a produrre neanche il gol che avrebbe portato il match ai supplementari. La Juventus torna a Torino con il massimo della posta, in attesa di conoscere la prossima avversaria che, certamente, sarà di un altro livello rispetto al pur ottimo Monaco visto questa sera.

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