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La Juventus del futuro: i migliori classe ’90 in giro per l’Europa

Non ci sono solo gli ultimi affari Mandragora e Sensi, o il “promesso sposo” Berardi e Saponara, la Juventus controlla molti classe ’90 che stanno crescendo in giro per l’Europa.
A cura di Mirko Cafaro
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La Juventus del futuro è già…presente. Una chiara conferma è arrivata anche dalle operazioni del calciomercato invernale, perfettamente in linea con il lavoro svolto negli ultimi anni e con le indicazioni del tecnico Massimiliano Allegri che, dall'inizio di gennaio, si è tirato fuori da possibili tormentoni. "O un top player o niente", ha chiarito il livornese anche a favore di microfoni, dopo aver visto rinviare alla prossima estate l'arrivo di Gundogan, o di un suo pari, per il ruolo di regista di centrocampo. E così l'Ad Marotta e il ds Paratici hanno concentrato le loro attenzioni su quell'opera di costruzione della Juve del '90 che, nel 2014-2015, ha già visto approdare in bianconero il difensore Rugani (classe '94), i centrocampisti Sturaro e Lemina (entrambi '93), gli attaccanti Zaza ('91) e Dybala ('93).

I nomi nuovi di gennaio sono stati quindi quelli dei centrocampisti Rolando Mandragora ('97) dal Genoa e Stefano Sensi ('95) dal Cesena con una sostanziale differenza tra i due affari. Il primo, già protagonista in A con Gasperini e ora tassello imprescindibile per Oddo al Pescara, è stato prelevato direttamente, ha già effettuato le visite mediche e siglato il nuovo accordo alla presenza di Marotta; l'altro è stato preso ancora in collaborazione con il Sassuolo, a cui spetterà il compito di testarlo sui palcoscenici della A, già dall'anno prossimo, quando contestualmente prenderà finalmente la strada di Torino Domenico Berardi ('94), che potrà così ricongiungersi al ‘gemello' Zaza e comporre con Dybala un tandem tutto numeri e fantasia, potenzialmente in grado di scrivere la storia juventina per i prossimi dieci anni almeno. Un trequartista? Eccolo, quel Saponara ('91) ex Milan che a Empoli ha guadagnato la vetrina internazionale.

Ma non è tutto. La Juventus, infatti, possiede anche un numero molto elevato di giovani prospetti che stanno maturando esperienze in giro per l'Italia e l'Europa. Tra i pali, per esempio, i bianconeri hanno l'imbarazzo della scelta. Il più promettente è l'attuale frusinate Nicola Leali, classe '93, che alla fine di quest'anno avrà oltre 150 presenze da professionista tra serie A e B. Alle sue spalle, da non trascurare anche l'Under21 rumeno, Laurentiu Branescu ('94), che i bianconeri negli ultimi anni hanno prestato a Juve Stabia e Lanciano in B, agli ungheresi dell'Haladas e ora ai greci dell'Omonia Nicosia. Tornando in Italia, in B giocano i più esperti Vincenzo Fiorillo e Carlo Pinsoglio, entrambi del '90, rispettivamente a Pescara e Livorno. Di un anno più giovane Alberto Brignoli, ora in prestito alla Sampdoria, dopo l'ottima esperienza maturata alla Ternana.

In difesa l'elemento più interessante è Horður Bjorgvin Magnusson ('93), nazionale islandese, già protagonista con Spezia e Cesena e pronto al salto in A, magari in una medio-piccola, nella prossima stagione. Da non trascurare anche Joel Untersee ('94), sudafricano naturalizzato svizzero, ora al Vaduz. In mediana, occhio al talentuoso Ouasim Bouy ('93), già nella scuderia di Raiola, quest'anno in prestito agli olandesi del Pec Wolle, dopo i campionati in B con il Brescia, in Grecia col Panathinaikos e in Germania con l'Amburgo. Buoni segnali anche dai più maturi Marcel Buchel ('91) che, dopo la promozione in A conquistata col Bologna, sta crescendo alla corte di Giampaolo all'Empoli e Leonardo Spinazzola ('93), ora al Perugia, dopo la stagione trascorsa all'Atalanta. Chiudiamo con Mame Baba Thiam ('92), senegalese che con i belgi del Zulte Waregem quest'anno ha già segnato sette gol in 19 presenze, dopo le avventure in B con Avellino, Sudtirol e Lanciano.

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