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La Juve soffre senza Pjanic, Bernardeschi cambia tutto. La Lazio migliore non basta

La Juventus chiude la sfida con oltre 40 passaggi in meno completati nella trequarti offensiva. Luis Alberto è attivissimo nelle due fasi. L’ingresso di Bernardeschi esalta la centralità di Alex Sandro, che tocca più palloni di tutti. E sposta il confronto verso le fasce: qui la Juve ribalta il match.
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Settanta minuti di grande Lazio, la migliore della stagione, non bastano. La Lazio a lungo domina a centrocampo, si sente nella Juventus l'assenza di Pjanic che, insieme all'infortunio di Bonucci, complicano l'usuale costruzione offensiva bianconera. La Juve che nel primo tempo non arriva praticamente in area e soffre il dinamismo di Luis Alberto, Correa e Milinkovic che spezzano le catene del centrocampo, cambia nella ripresa. L'ingresso di Bernardeschi e Cancelo devia il possesso sulle fasce, e lì la Juve costruisce una diversa superiorità e ritrova la freschezza nelle verticalizzazioni in campo aperto. Nascono da qui il gol del pareggio di Cancelo e l'azione del rigore poi trasformato da Cristiano Ronaldo nel finale.

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I numeri del match

La Juventus completa 411 passaggi a 322, anche se la Lazio ne ha oltre 40 in più nella trequuarti offensiva (103 a 59). La regia decentrata dei bianconera si traduce nei 61 passaggi completati da Alex Sandro, recordman assoluto nel match. Il terzino della Juventus verticalizza 17 volte per Douglas Costa e riceve 11 volte da Dybala. La Lazio invece si affida a Leiva, playmaker classico che ne effettua 47 per una Lazio che chiude con 11 occasioni create a 5 ma senza punti.

Dialogano bene davanti Correa, che parte da seconda punta, e Luis Alberto che si inserisce da dietro e facilita i tagli di Immobile con e senza palla. Ma alla fine il risultato premia i bianconeri.

I passaggi totali di Lazio e Juventus
I passaggi totali di Lazio e Juventus

Il centrocampo della Lazio

E' determinante nel primo tempo l'articolazione del centrocampo della Lazio. Inzaghi, che tiene la squadra alta per andare a togliere agli avversari l'efficienza e la tranquillità abituale nell'uscita bassa del pallone, costruisce una squadra con Correa, che crea due occasioni nel primo tempo, nella sua posizione canonica, Leiva da regista basso (ma con l'atout dei 5 contrasti riusciti su sei) e Milinkovic-Savic più avanzato per andare a portare il primo pressing su Matuidi. Preziosa la protezione che riesce a offrirgli Luis Alberto, che ha il doppio compito di inserirsi negli spazi e spezzare le usuali linee di passaggio dei bianconeri. Sono proprio i centrocampisti creativi i più coinvolti nelle trame principali della Lazio nel primo tempo: Correa tocca 6 volte per Leiva e 6 per Luis Alberto, che riceve in altrettante occasioni da Parolo.

La rete di passaggi nel primo tempo fa emergere le difficoltà offensive della Juve
La rete di passaggi nel primo tempo fa emergere le difficoltà offensive della Juve

Il difficile primo tempo della Juventus

La Juve, e se ne lamenta Cristiano Ronaldo nel finale di primo tempo, fatica nella creazione dell'azione offensiva. Si sente l'assenza di Pjanic, che è in grado di ricevere palla dai difensori e ribaltare l'azione con un tocco. Emre Can, che dovrebbe sostituirlo, completa sì 18 passaggi su 21 nel primo tempo, ma si tratta in gran parte di appoggi orizzontali o di tocchi corti all'indietro.

La Juventus completa più passaggi nel primo tempo (219 a 168), ma solo 22 su 34 nella trequarti offensiva rispetto ai 51 (su 89 tentati) della Lazio. In maniera ancora più significativa, la Juventus all'intervallo non registra alcuna combinazione riuscita all'interno dell'area di rigore. L'infortunio di Bonucci, che resiste finché può prima di lasciare spazio a Chiellini, porta Rugani ad occuparsi dell'uscita bassa: 29 i passaggi che completa nel primo tempo, di cui 12 verso Alex Sandro nella combinazione più frequente vista fino all'intervallo.

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La ricerca delle fasce

Proprio da quella parte Allegri prova a garantirsi più ampiezza con l'inversione degli esterni alti. Porta a sinistra Douglas Costa, il suo lato naturale, anche per costringere a un maggiore sacrificio Parolo, meno portato alla fase difensiva di Lulic che agisce sull'altro fronte. "Se si ha voglia di giocare a calcio, si può giocare anche in porta" dice a caldo a Sky all'intervallo. Costa, che completa solo un dribbling sui cinque provati nel primo tempo, va ad inserirsi davanti ad Alex Sandro, che ha giocato un gran primo tempo in fase difensiva ma ha anche completato più passaggi di tutti fino all'intervallo (34), a conferma di un insistito decentramento della regia da parte della squadra di Allegri.

La Juve soffre nei corridoi interni, i le mezzali non sempre ripiegano con la velocità necessaria per evitare a Immobile o a Luis Alberto di inserirsi a ridosso del limite dell'area e di occupare con continuità gli spazi di mezzo. Sarà proprio sulle fasce, dopo gli inserimenti di Cancelo e Bernardeschi, che la Juventus cambierà la storia della partita.

Bernardeschi cambia la Juve

L'autogol di Emre Can su calcio d'angolo, nel tentativo di andare a chiudere su Parolo sul primo palo dopo un liscio di Cristiano Ronaldo, convince Allegri a cambiare assetto tattico. I bianconeri, che restano tra le squadre più efficienti della Serie A nel portare il pressing alto e nel resistere a quello degli avversari, soffrono perché la Lazio riesce a spezzare le catene di centrocampo. Allora il tecnico sacrifica Matuidi e inserisce Bernardeschi. Di fatto passa al 4-4-2, ma la Lazio verticalizza con ancora maggiore velocità. Correa e Immobile tracciano una grande occasione, con il centravanti che applica un notevole contromovimento per venire incontro e poi allargarsi aggirando la copertura del marcatore e dettando così la linea di passaggio per il compagno. Solo la mira leggermente alta evita il 2-0 alla Lazio. Inzaghi chiede a Correa di coprire di più verso l'esterno in fase di non possesso e a Lulic di agire quasi da terzino per neutralizzare gli effetti del nuovo modulo bianconero.

Il 4-4-2 con centrocampo in linea mette i mediani bianconeri in inferiorità numerica contro gli incursori della Lazio. In questa situazione, se uno dei centrali di centrocampo non si stacca per coprire davanti alla difesa, si aprono spazi per Luis Alberto e Milinkovic-Savic, che creano due grandi occasioni in successione senza trovare però la porta. Significativa, però, l'impotenza di Betancur nell'uno contro uno in copertura contro il serbo che porta il dodicesimo tiro dei biancocelesti nella prima ora di gioco contro uno.

Luis Alberto e Milinkovic: la direzione dei passaggi nel primo tempo
Luis Alberto e Milinkovic: la direzione dei passaggi nel primo tempo

Entra Cancelo, la Juve pareggia

Una delle conseguenze della nuova, e meno equilibrata nell'occupazione degli spazi, configurazione tattica della Juventus è la posizione ibrida di Dybala. La Joya gioca quasi da mezzala a tutto campo, spesso cuce il gioco spalle alla porta, ma la sua capacità intuitiva nella ricerca della posizione e degli spazi è decisiva. L'ingresso di Cancelo per Douglas Costa, diventa l'atout che sposta gli equilibri. Bernardeschi, nella prima vera occasione bianconera della partita, lascia sul posto Bastos, uno dei migliori nella difesa della Lazio, Dybala è con naturalezza nel posto giusto al momento giusto per tirare di prima con vista su una buona porzione di porta, la respinta trova pronto il portoghese al diagonale vincente.

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