La Juve non muore mai, Sansone lascia il diavolo all’inferno
Si è celebrata spessissimo l’imperforabile difesa della Juventus, che è ritornata grande in Europa e ha dominato negli ultimi anni in Italia grazie a uno dei portieri più forti di sempre, se non il più forte, Buffon (che oggi ha portato la sua imbattibilità a 836 minuti!), al duo formato da Chiellini e Bonucci, grazie all’esperienza di Evra, alla puntualità svizzera di Lichtsteiner e soprattutto grazie ad Andrea Barzagli, l’equilibratore del reparto difensivo. A quasi trentacinque anni il difensore toscano è di gran lunga il miglior centrale del nostro campionato ed è l’ultimo rappresentante della vecchia straordinaria scuola dei difensori italiani, ma nonostante ciò la copertina Barzagli non se l’è presa nemmeno quando ha neutralizzato Higuain nella super sfida scudetto con il Napoli. Oggi però il numero 15 juventino la copertina l’ha conquistata con il gol con cui i bianconeri hanno aperto le danze a Bergamo, nella difficile partita con l’Atalanta.
2-0 all’Atalanta – Barzagli, che con la Juve aveva segnato solo una volta su rigore all’Atalanta (nel maggio 2012, quel giorno Del Piero salutò dopo diciannove anni il club), al 24’ con una zampata ha superato Sportiello e ha firmato l’1-0. I bianconeri poi hanno sofferto il giusto, hanno lasciato campo alla squadra di Reja, che nel finale ha subito il secondo gol, marcatore Lemina, che in campionato aveva segnato solo al Napoli fino a oggi. E proprio gli azzurri, ieri vincitori per 3-1 sul Chievo, tornano a tre punti.
Sassuolo bestia nera del Milan – Anche Mihajlovic subisce la legge del Sassuolo. Per il terzo anno consecutivo infatti il club emiliano manda al tappeto in casa il Milan. Due anni fa un poker di Berardi produsse l’esonero di Allegri, lo scorso maggio una tripletta di Berardi chiuse di fatto l’esperienza di Inzaghi. Oggi Berardi non ha segnato ma ha propiziato il gran gol di Duncan e il raddoppio di Sansone, attaccante che segna quasi solo con le big. Sinisa, forse anche arrabbiato per la pessima prestazione di Balotelli (e pure di Bacca autore di una gara anonima), dopo il 2-0 di Sansone protesta pesantemente e viene espulso. Il Milan resta alle spalle dell’Inter, dice addio al sogno terzo posto (che dista nove punti) e adesso sente sulle spalle il fiato sul collo del Sassuolo, distante solo tre punti. Il ‘Mapei Stadium’ resta fatale per il Milan.