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La Juventus gioca con più Joya quando non c’è Cristiano Ronaldo: l’impatto di Dybala

La partita contro l’Udinese ha aperto un nuovo quesito: la Joya gioca meglio quando in campo non c’è Cristiano Ronaldo? I numeri, sintetizzati in una infografica, parzialmente confermano. E ci raccontano di un Dybala, senza CR7, meno decentrato, più dentro la partita, con maggiori responsabilità, più tiri e gol in relazione ai minuti giocati: una rete ogni 75’. Insomma, anche se nessuno mai vuole rinunciare a Ronaldo, Dybala funziona anche senza il cinque volte pallone d’oro sul terreno di gioco.
A cura di Salvatore Parente
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La prestazione di ieri sera con l’Udinese apre scenari interessanti e nuove riflessioni nelle idee tattiche di Sarri. Dybala c’è, gioca al top e merita spazio. Con Cristiano Ronaldo inamovibile e Gonzalo Higuain che, parimenti, punta ad una maglia da titolare. Bel problema l’abbondanza dunque, ma la maggior parte degli allenatori vorrebbero essere nei panni dell’attuale tecnico della Juventus. Che deve trovare un sistema adatto per far coesistere tutti, al netto di equilibri e distanze imprescindibili. Intanto, la Joya, che da quando è arrivato in bianconero CR7 è finito un po’ meno sotto i riflettori, eclissato dalla luce del fenomeno lusitano, pare sentirsi meglio, a suo agio, senza la presenza facilitatrice ma ingombrante del cinque volte pallone d’Oro.

il confronto in campionato fra Dybala e CR7 (whoscored.com)
il confronto in campionato fra Dybala e CR7 (whoscored.com)

Dybala con CR7, più assistman ma meno goleador

CR7 è un calciatore importante, esigente, che ha bisogno di esser servito in un certo modo e che, con la sua classe, calamita la maggior parte delle azioni offensive dei suoi. Gli altri attaccanti, giocoforza, si adeguano. E lavorano con e per lui. La metamorfosi del lusitano è stata chiara: da ala sinistra a punta centrale e poi a bomber. Da assistman a cannoniere a fenomeno. E così anche Dybala, che in estate sembrava ad un passo dal lasciare Torino conteso da Paris Saint Germain e Tottenham, soffre un po’ la presenza, ingombrante, del talento di Funchal. Meno spazio, meno spazi sul campo, meno responsabilità e anche statistiche meno folgoranti. Il confronto fra i due Dybala quando la Joya è libero di poter far vedere tutto il suo talento senza per questo esser ancorato a oneri tattici, è importante. Con CR7, ci sono sì più gol, 6 a 5 ma con quasi 700’ di gioco in più, ci sono più assist, 7, sempre con un minutaggio maggiore ma meno palloni toccati, 49.7, meno passaggi chiave 1.10 e meno tiri in porta, 1.11 per match.

la posizione media di Dybala nelle prime 17 partite di Serie A sin qui disputate (Sofascore.com)
la posizione media di Dybala nelle prime 17 partite di Serie A sin qui disputate (Sofascore.com)

Ci sono invece spazi esterni, tanti cross dalle corsie laterali, 2.94 per gara, un gioco più al servizio degli altri, anche da trequartista o da ala destra (6 sfide totali) e meno minuti sul terreno di gioco con solo tre gare portate al termine, contro Spal, Genoa e Lazio (in Supercoppa Italiana), e ancor meno minuti di media: 55’ con 18 fra sostituzioni e match non cominciati dal primo minuto.

 

Dybala senza CR7: maggiori responsabilità e un gol ogni 75’

Senza CR7, Dybala si carica sul groppone la squadra, sente di dover dare qualcosa in più e di dover spingere sull’acceleratore. I rifornimenti dal centrocampo vengono affidati a lui che, in sei gare, risponde benissimo. Meno gol e assist in valore assoluto, rispettivamente 5 e 2 ma con maggiore frequenza e intensità in relazione ai minuti giocati: una rete ogni 75’, una media gol di 0.84 segnature per match. E anche le conclusioni per gara aumentano: 1.5 in porta, 1 fuori, 2.6 totali con più tocchi di palla, 63.2 e dunque maggiori passaggi chiave, 2.33 e dribbling riusciti con 2.33 situazioni di media in cui la Joya salta il diretto avversario. Con, per finire, ben 63’ di gioco di media e due gare portate al termine sulle sei senza Ronaldo. Insomma, Dybala, gioca spesso al top, senza CR7, secondo i numeri, anche meglio. Ma per il bene di tutti, meglio insieme che alternativi con un sogno, non troppo sullo sfondo, chiamato Champions League.

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