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La formazione del Milan 2013, che volto avrà il nuovo corso rossonero?

Con Ibrahimovic, salgono a più di dieci i giocatori della prima squadra rossonera che hanno lasciato Milano. Alcuni per fine contratto o fine prestito, altri per pure e semplici operazioni di mercato. Galliani e Allegri, si trovano di fronte ad un problema, forse, insormontabile: ricostruire un Milan credibile e, soprattutto, vincente!
A cura di Alberto Pucci
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la formazione del milan per la stagione 2012-2013

La Milano scomparsa – Ricostruire e mettere da parte (per ora) i sogni di gloria: questo il menù estivo della dirigenza e della tifoseria rossonera, dopo l'esodo "biblico" che ha colpito Milanello, nelle ultime settimane. La partenza di Ibrahimovic è stata l'ultima (?) testimonianza di un cambiamento radicale, figlio del famoso "Fair Play" finanziario e di una crisi globale che ha toccato anche il calcio.

“ Il campione? C'è tempo fino al 31 agosto! ”
Adriano Galliani
Una rivoluzione che, in un sol colpo, ha messo un freno sulla "grandeur" berlusconiana e sulla voglia di conquistare il mondo a suon di gol e spettacolo. Inutile girarci intorno: il Milan non c'è più. Con questa rosa decimata, in termini numerici e di qualità, partisse domani il campionato, sarebbe molto difficile mettere in campo una formazione all'altezza di Juventus e Inter. Senza Thiago Silva e Nesta, il povero Abbiati avrebbe, ora come ora, davanti a se Mexes e Acerbi: una coppia "da brividi" che una squadra che punta allo Scudetto e alla Champions non può permettersi. In mezzo al campo, non sarebbe certo Traorè a partire titolare insieme a Nocerino e Montolivo (l'unico acquisto all'altezza), ma il "vecchio" capitano di mille battaglie, Massimo Ambrosini. Una scelta obbligata e rischiosa, vista la tenuta fisica del biondo centrocampista. Problemi fisici che potrebbero coinvolgere anche il reparto avanzato che, ad oggi, sarebbe composto da Boateng, Pato e Cassano: un trio mal assortito e carente di chili e centimetri per sfondare le difese avversarie. Una fotografia desolante, una squadra che, probabilmente, potrebbe lottare solo per un piazzamento in Europa League. Possibile che la dirigenza rossonera voglia tutto ciò?

Come potrebbe cambiare – La tifoseria, inutile dirlo, è in fermento e pronta a contestare. Chi aveva già sottoscritto l'abbonamento, si è sentito (a ragion veduta) preso in giro dopo il famoso 99,9% di Galliani e le promesse presidenziali, in merito alle partenze eccellenti di Ibra e Thiago Silva. "C'è tempo fino al 31 Agosto", ha dichiarato l'amministratore delegato rossonero al solito cronista appostato davanti al "Giannino" di Milano: noto ristorante, ormai sede distaccata dell'entourage milanista. Già, come potrebbe cambiare, nel giro di un mese, la squadra "più titolata al mondo"? I nomi che circolano, sono noti ormai a tutti. In difesa, servirebbero come il pane un centrale ed un terzino sinistro. Il portoghese Rolando è il candidato numero uno per sostituire Thiago Silva, mentre a sinistra Federico Balzaretti potrebbe essere un buon compromesso ed una valida alternativa a Luca Antonini. A centrocampo, per i motivi già descritti, servirebbe un giocatore di qualità e sostanza. Xabi Alonso, di cui si è parlato molto nelle ultime ore, dovrebbe rimanere soltanto un sogno. Più facile arrivare ad un giovane come Andrea Poli o ad un "usato sicuro" come Lassana Diarra. I problemi più grandi sono in attacco, dove la partenza del capocannoniere Ibrahimovic ha lasciato un "cratere" di dimensioni gigantesche. Perso, probabilmente, il treno che portava a Mattia Destro (la Roma è pronta ad accontentare Zeman), Dzeko e Tevez sono i principali candidati a sostituire lo svedese. Giocatori, indiscutibilmente, molto forti ma anche molto diversi (specialmente l'argentino) dallo Zlatan visto in Italia. Se, nel calcio, ci fosse una logica (merce rara) il bosniaco sarebbe sicuramente più adatto per coprire il buco. Piace a Galliani, ma piace soprattutto ad Allegri che, a quanto pare, meglio s'accoppia con talenti dal carattere malleabile e poco propensi alla polemica. Subito dietro ai due, attenzione agli "outsider" Leandro Damiao e Andy Carroll: giocatori dal nome meno affascinante ma, potenzialmente, utili quanto e forse più dei due "pallini" di Adriano Galliani.

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