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Incubo finito, Schicker in campo con una protesi dopo l’ok della Fifa

Il difensore austriaco aveva perso la mano sinistra in un incidente. Dopo un anno e mezzo la Federazione gli ha concesso la licenza per giocare con l’arto finto: venerdì sera il ‘debutto’ con il Wiener Neustadt. La sua storia ne ha richiamata un’altra molto simile: Martin Hofbauer andò in campo tra i Dilettanti con una protesi alla gamba. Con lui è stata davvero spietata: è morto il 7 marzo 2015, consumato da un tumore.
A cura di Maurizio De Santis
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Andreas Schicker aveva perso la mano sinistra nel 2014. Lo scoppio di un petardo gli aveva fatto saltare l'arto, lo rese monco e, oltre allo sconforto per quel drammatico incidente, da allora non è più sceso in campo con i compagni di squadra del Wiener Neustadt, club della seconda divisione. La guarigione, la decisione di ricorrere a una protesi e poi la lunga attesa nel racconto apparso sul quotidiano viennese ‘Der Standard': il 29enne difensore austriaco ha continuano ad allenarsi ma ha dovuto attendere che la Fifa gli concedesse il via libera per indossare di nuovo la divisa, calzare le scarpette e tornare al calcio giocato. Una licenza speciale – previo permesso a cascata della federazione nazionale – gli ha consentito di tornare in attività e riprendere a volare con la fantasia perché il sogno nel cassetto di correre ancora sul rettangolo verde non lo ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti peggiori.

E così venerdì sera Schicker, in forza al Wiener Neustadt, è tornato in campo, subentrando nella ripresa a un compagno di squadra. La sua squadra ha pareggiato per 2-2 a Salisburgo, contro l'Austria (in una gara della seconda divisione locale), ma il risultato maturato al termine dei 90′ è nulla rispetto alla gioia e alla soddisfazione di sentirsi si nuovo un calciatore a tutti gli effetti, come non accadeva da maggio 2014.

Incubo finito, Schicker che ha lavorato duramente per recuperare la forma perduta, il ritmo partita, l'intensità agonistica, tutti quei meccanismi che aveva mandato giù a memoria. "La mia ultima partita ufficiale risale appena un anno e mezzo fa, poi c'è stato l'incidente e sono stato costretto a fermarmi – raccontava nell'intervista al ‘Der Standard' -. Come mi sento? Bene ma sono ancora al sessanta percento della forma e so che devo lavorare molto per tornare al massimo". La fiducia l'ha sempre accompagnato, più ancora in questi momenti che sono come una rinascita. "Non sono mai stato depresso, ho subito guardato avanti e sempre creduto nella possibilità che ce la potessi fare, che sarei tornato in campo".

E così nella giornata di venerdì è arrivata la bella notizia che tanto attendeva: dopo ben 162 gare disputate nella massima serie austriaca, ha azionato di nuovo il counter. Per Andreas il fischio d'inizio non fu mai così dolce come adesso. La sua storia ne ha richiamata un'altra molto simile: Martin Hofbauer era un attaccante ripartito dai dilettanti con una protesi a una gamba. Era… perché la vita con lui è stata davvero spietata: è morto il 7 marzo 2015, consumato da un tumore.

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