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La favola di Diagne: dalla Prima Categoria alla finale di Coppa d’Africa 2019 col Senegal

Mbaye Diagne, 27 anni, ha realizzato il sogno di giocare la Coppa d’Africa 2019 con il suo Senegal. In Turchia, tra Kasimpasa e Galatasaray ha realizzato 30 gol. Nel 2013, giocava al Brandizzo, un club di Prima Categoria piemontese e poi al Bra in Serie D. La Juventus lo acquistò ma non l’ha mai fatto esordire prima di cederlo definitivamente.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Saranno il Senegal e l’Algeria a giocarsi venerdì prossimo la Coppa d’Africa 2019. La squadra allenata da Cissè dovrà rinunciare a Koulibaly che per un giallo di troppo sarà costretto a saltare il match per squalifica. Ma poco importa per il tecnico senegalese se in campo poi, ci sarà invece uno come Mbaye Diagne. Il suo ingresso in campo contro la Tunisia in semifinale ha acceso completamente le azioni dell’attacco e la punta del Galatasaray è stato abile a portare scompiglio nella difesa tunisina. Un calciatore dalla storia particolare.

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Ha giocato nel Bra in Serie D, prima di essere acquistato poi dalla Juventus, in cui però non ha mai giocato neanche un minuto, restando tesserato in bianconero fino al 2015. Da quel momento in poi, è andato in giro per l’Europa a caccia di sorpresa prima di consacrarsi in Turchia dove nell’ultima stagione, tra Kasimpasa e Galatasaray, ha messo a segno la bellezza di 30 gol totali. Dai dilettanti alla gloria fino a giocarsi la Coppa d’Africa. Che storia la sua.

In Prima Categoria nel 2012

La storia di Mbaye Diagne, attaccante oggi 27enne, comincia nel 2012 quando a caccia di fortuna per ritagliarsi uno spazio importante nel mondo del calcio italiano, decide di accettare le lusinghe di una squadra come il Brandizzo. Certo, il nome in questo momento non vi dirà nulla poiché nel 2012 il club piemontese militava in Prima Categoria. Diagne non aveva un procuratore, né poteva andare in giro per l’Italia a fare provini e né era conosciuto nell’ambiente. Così è stato proprio questo club, solamente 7 anni fa, a dargli una chance importante per realizzare il suo sogno.

La carriera di Diagne (Transfermarkt)
La carriera di Diagne (Transfermarkt)

Si inserì subito in un gruppo di ragazzi che per la maggior parte giocava per divertirsi o come sfogo lontano dal lavoro. In una sola stagione è riuscito a mettere a segno ben 27 reti in 30 partite. Numeri importante che dalle categorie inferiori, l’hanno portato fino in Serie D, l’anno successivo, più precisamente al Bra in questo caso, altra squadra piemontese.

L’esplosione nella Serie D italiana

Nel 2013 allora inizia una nuova avventura, quella nella Serie D italiana. Non un campionato qualunque, ma un torneo che vede vincere solo la prima in classifica con i playoff che servono davvero a poco per poter ambire al salto di categoria. Diagne capisce che quella poteva essere una buona occasione per poter farsi notare e dimostrare a tutti le sue qualità. Ci metterà poco a farsi apprezzare dal pubblico del Bra, in una squadra che in quella stagione puntava a mantenere la categoria.

Il rendimento in carriera (Transfermarkt)
Il rendimento in carriera (Transfermarkt)

Ma se l’appetito vien mangiando, allora l’allora giovanissimo Mbaye, decise di alzare l’asticella. Grazie ai suoi gol, ben 23, partendo inizialmente dalla panchina, trascinò il Bra al salto nell’allora Seconda Divisione di Lega Pro (la vecchia C2). A suon di gol Mbaye attirò subito l'attenzione del grande calcio e già ad aprile aveva ricevuto 15 proposte da club di Serie A, B e Lega Pro. Ma a spuntarla fu la Juventus

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Quel sogno chiamato Juventus ma mai realizzato

La sua vena realizzativa era davvero incredibile, come se fosse nato per fare. Proprio per questo dunque la Juventus decise di investire su di lui. Non esattamente sul campo, visto che non ha mai indossato realmente la maglia bianconera. Ma nell’estate a cavallo della stagione 2013/2014 si presentò nel ritiro della squadra di Conte nonostante fosse consapevole che il tecnico salentino non l’avrebbe mai tenuto. Sarebbe dovuto andare in prestito in Serie B dove il pressing del Crotone era asfissiante, oppure un ritorno al Bra che spingeva per riaverlo in Seconda Divisione.

Ma alla fine la Juventus decise di girarlo all’Ajaccio (allenato all'epoca da Fabrizio Ravanelli), poi Lierse, Westerlo e Al Shabab, che lo portò in Arabia Saudita con la formula del prestito oneroso (circa 200 mila euro).  Prima di arrivare in Ungheria, al rinomato Ujpest. È la squadra di Budapest che lo consacra definitivamente.

Dall’Ungheria alla consacrazione assoluta in Turchia

A questo punto inizia una nuova vita per Diagne che la Juventus cede definitivamente nel 2015, liberandosi, forse un pò in fretta, di un calciatore dal sicuro rendimento realizzativo. In 14 gare in Ungheria, segnò 11 gol totalizzando 2 assist in 14 presenze. Un rendimento che da quell’annata in poi, lo poterà in Cina, al Tianjin, prima dell’esperienza turca al Kasimpasa. Ben 12 gol nella stagione 2017/2018 e i primi 20 in sole 17 presenze lo scorso anno fino a gennaio 2019, convinsero il Galatasaray ad investire su di lui ed acquistarlo subito.

E la sua vena relizzativa non si fermò neanche nel più rinomato club turco dove ha concluso le rimanenti 12 gare realizzando 10 gol, utili per piazzarsi come uno dei migliori marcatori d’Europa nella passata stagione con la bellezza di 30 reti totali. Un calciatore che con un valore di mercato di poco meno di 10 milioni e con una finale di Coppa d’Africa da giocare venerdì, può ancora dire molto in questo calcio che a volte regala anche storia belle, intense e di speranza come queste.

Il valore di mercato attuale di Diagne (Transfermarkt)
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