La dura legge del VAR: Stepinski come De Paul, ‘rossi’ giusti ma che errore su Veloso
La terza giornata di campionato in Serie A è stata caratterizzata anche dal VAR, la tecnologia a bordo campo che permette ai direttori di gara di essere più sereni nel prendere decisioni su particolari episodi protocollati dal regolamento. Tra questi, ci sono anche i falli di reazione non visti in presa diretta dall'arbitro o gli interventi particolarmente violenti o pericolosi. Con il consulto della moviola, l'arbitro può decidere se prendere provvedimenti disciplinari e correggere il proprio operato.
Una situazione che è avvenuta due volte, prima nell'anticipo del sabato sera delle 20.45 a San Siro tra Inter e Udinese, poi nel posticipo di Verona tra Hellas e Milan allo stesso orario. Nel primo caso il cartellino rosso diretto è stato estratto proprio per un fallo di reazione, nel secondo caso l'espulsione è sopraggiunta dopo un intervento pericoloso. Il tutto tramite il supporto del VAR.
Stepinski, rosso per intervento pericoloso
In Verona-Milan l'episodio è differente ma l'epilogo è uguale: rosso diretto ad un giocatore. In questo caso all'attaccante dell'Hellas, Stepinski che interviene con una mossa degna di karate su Musacchio a gamba alta, tesa e volta sì a prender la palla ma in modo scomposto e pericoloso. Anche in questo caso, prima di estrarre il cartellino c'è stato il controllo al VAR con conseguente espulsione del veronese.
Il doppio errore VAR in Verona-Milan
Ma non tutto è proseguito per il verso giusto e proprio a tempo scaduto, il VAR e gli arbitri sono andati nel pallone creando più di un controsenso per le decisioni prese. Il contatto Veloso-Calabria (con espulsione diretta di quest'ultimo per fallo da ultimo uomo) avviene in area di rigore e quindi doveva essere penalty per il Verona. Il VAR invece avvisa che il fallo è stato fatto fuori dall'area rossonera, sbagliando. Ma c'è anche un altro elemento errato: tutta l'azione nasce da un evidente doppio fuorigioco degli attaccanti del Verona non ravvisato nè dall'arbitro né dal VAR che avrebbe comunque vanificato il tutto.
De Paul, schiaffo galeotto a Candreva
Dunque, la moviola a bordo campo ha mostrato ai più che non serve solamente per decretare un fuorigioco in una azione da gol per decidere se convalidare o meno una rete e soprattutto ha dato segnali importanti sul corretto utilizzo del mezzo. In Inter-Udinese, la sberla di De Paul a Candreva non era stata vista in diretta dall'arbitro. Ma il tutto è stato immortalato dalle telecamere: il bianconero reagisce male a qualcosa che l'esterno nerazzurro gli dice e lo atterra con una manata in pieno volto. Cartellino rosso inevitabile e corretto.