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La denuncia del Psv: “La stampa spagnola voleva pagare i tifosi per creare disordini”

Dopo gli episodi di Madrid dello scorso marzo, è arrivata l’accusa del direttore generale del club di Eindhoveen: “I media volevano che i nostri tifosi creassero ancora problemi in modo da poterli riprendere con le telecamere”.
A cura di Alberto Pucci
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Le polemiche sull'asse Madrid-Eindhoveen non accennano a placarsi. Il comportamento indegno dei tifosi del Psv, prima della sfida dello scorso marzo al "Vicente Calderon" ha infatti suscitato indignazione in ogni angolo d'Europa. I tifosi giunti dall'Olanda, prima dell'ottavo di finale dello scorso anno contro l'Atletico, vennero ripresi dalle telecamere dei media spagnoli mentre prendevano in giro e umiliavano alcuni mendicanti in una delle piazze più centrali della capitale spagnola: Plaza Mayor. C'era dunque un po' di apprensione nella capitale spagnola, per il ritorno a Madrid degli ultrà del Psv. Già protagonisti di diversi episodi di violenza nel recente passato, gli hooligans olandesi sono stati però questa volta zittiti e tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine spagnole.

L'accusa della dirigenza del Psv

Come pubblicato questa mattina dal quotidiano iberico "Marca", dal quartier generale dei "Boeren" è però arrivata una denuncia molto grave che, nelle prossime ore, verrà presa in esame da chi di dovere. Secondo il direttore generale del PSV, Toon Gerbrands, qualcuno voleva che episodi sgradevoli come quelli accaduti nel marzo scorso accadessero ancora. E quel qualcuno, secondo il dg olandese, sarebbero stati i media spagnoli. Secondo Gerbrands, infatti, alcuni giornalisti spagnoli avrebbero offerto del denaro ai tifosi del PSV per creare nuovi disordini e farsi riprendere dalle telecamere in occasione degli stessi. Secondo il dirigente, a rivelare questo particolare sarebbe stato il responsabile dei fans club di Eindhoveen: "Pensiamo che i nostri tifosi ci abbiano detto la verità – ha spiegato Gerbrands – Cercheremo comunque di fare chiarezza su quanto dichiarato da loro".

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