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La città eterna pronta al derby Roma-Lazio

La stracittadina, a qualsiasi latitudine, non potrà mai essere una gara come le altre. Lo sanno bene i tifosi di Roma e Lazio che fanno del derby il principale obiettivo stagionale.
A cura di Alberto Pucci
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Vladimir Petkovic

Dottor Vlado ed il debuttante – Il countdown è iniziato e la Capitale è già in fermento e pronta per un lunedi sera da "urlo". Il posticipo che chiuderà la 12esima giornata di ritorno, sarà proprio il derby tra Roma e Lazio: spareggio per l'europa e gara da sempre valida per la supremazia cittadina. Divise da soli tre punti e ai margini della zona che potrebbe garantire almeno l'accesso all'Europa League, giallorossi e biancocelesti non possono più perdere terreno se vogliono dare un senso alla loro stagione. Nella 12esima giornata di andata, grazie al 3 a 2 finale, fu Petkovic a festeggiare davanti ad uno sconsolato Zdenek Zeman. Tra 48 ore, almeno cosi si augura la sponda romanista della città, potrebbe essere Andreazzoli ad alzare le braccia al cielo e correre sotto la curva. Per l'ex braccio destro dei vari Spalletti, Ranieri e Montella, si tratta del debutto assoluto, nella stracittadina romana. Negli anni passati, a fianco dei vari allenatori chiamati a guidare la "Magica", Andreazzoli ne ha vinti 4 e persi 6: una media che potrebbe tornare in equilibrio grazie all'eventuale successo di lunedi sera e ad un'ipotetica finale di Coppa Italia contro i cugini. Vladimir Petkovic, invece, il "battesimo dell'aria" lo fece nel novembre scorso quando, dopo l'aquila Olimpia, planò anche lui sulle macerie dell'undici di Zeman: allora troppo fragili, in difesa, per reggere gli assalti biancocelesti. Il "Dottore", come lo chiamano quelli bravi, cercherà nella sfida contro la Roma la medicina migliore per guarire dal mal di testa e dall'arrabbiatura rimediata in Turchia, dove la Lazio ha perso il primo round contro il Fenerbahce e l'imbattibilità europea che durava da 12 partite.

Il sogno di Totti e l'usato sicuro tedesco – Tutto sommato, la scelta di far disputare la stracittadina romana di lunedi sera (cosa mai vista fino ad ora), sarà un vantaggio per entrambe le squadre. Nonostante i disagi per i tifosi, che per arrivare all'Olimpico, dopo una giornata lavorativa, dovranno fare i "numeri", i due allenatori hanno accolto favorevolmente quelle ventiquattrore in più per preparare la partitissima. Ore preziose per recuperare pienamente giocatori fondamentali come Destro e Marquinhos da una parte e Floccari ed Ederson dall'altra. Sarà certamente la partita dei "vecchietti" Francesco Totti e Miroslav Klose. Il sogno del "Pupone" (che derby sarebbe senza il Capitano?), è quello di far piangere ancora una volta i cugini, come nel marzo 2011 quando una sua doppietta regalò tre punti pesantissimi, e di diventare (segnando ancora) il miglior marcatore di sempre nel derby. L'ex attaccante del Bayern Monaco, non parte dal primo minuto dal giorno del suo infortunio: data diventata spartiacque per la Lazio che, fin lì, aveva fatto un campionato straordinario. Klose, già entrato nel cuore di tutti i tifosi laziali, è alla quarta stracittadina ed ha avuto sempre un ruolo fondamentale per le sorti del risultato: gol all'ultimo respiro nel primo derby, rigore procurato nel secondo ed un altro gol nell'ultima sfida dell'ottobre scorso. Dopo qualche minuto contro il Catania ed una "comparsata" contro i turchi in Europa League, ecco tornare di moda (dal primo minuto) l'usato sicuro tedesco: quel campione "tagliandato" a nuovo, in grado ancora di far male alla giovane e inesperta difesa avversaria.

Francesco Totti

Numeri, polemiche e regali – I numeri e le statistiche di una partita così sentita, potrebbero riempire pagine intere di giornali ed ore e ore di trasmissioni radiofoniche (e a Roma, ne sanno qualcosa). Dettagli che, in fin dei conti, potrebbero anche lasciare il tempo che trovano. Può essere indicativo il fatto che la Lazio è reduce da tre vittorie consecutive nel Derby? Potrebbe…così come potrebbe preoccupare il dato statistico relativo alle ultime dieci trasferte della squadra di Petkovic: in 10 partite raccolti appena 6 punti, con 1 vittoria, 3 pareggi e ben sei sconfitte. Chi non si preoccupa dei numeri ma, anzi, spinge la squadra a non preoccuparsi dell'avversario è il presidente Lotito che, in una recente intervista, è entrato a "gamba tesa" sulla tifoseria della "Lupa": "Non dobbiamo pensare alla Roma – ha dichiarato Lotito – è una squadra della Capitale nata 27 anni dopo". Gentil pensiero che segue, in ordine di tempo, la "scivolata" di Totti ("Sportivamente i laziali mi stanno tutti antipatici") che fece saltare il tentativo di "Harlem Shake" pacifico e divertente (nato da uno spunto bianconero) con protagonisti i componenti delle due squadre.  Niente male come "incipit" ad un derby che, nelle parole, dovrebbe essere da "volemose bene". Oggi, in città, è atteso anche Mr. Pallotta: il numero uno giallorosso. Con lui, in tribuna all'Olimpico, la Roma non ha mai perso. L'ultima visita (con tre punti allegati) è stata prima dello scorso Natale quando i tifosi giallorossi "scartarono" la vittoria contro il Milan. In quel periodo c'era ancora Zeman e c'era ancora chi credeva in una Roma in lotta per la Champions League e, chissà, anche per il tricolore. Oggi tutto è cambiato ma, quel tipo di regalo, è sempre ben accetto. Chi ha orecchie per intendere (Andreazzoli), intenda!

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