La chiesa di Maradona, le costolette del West Ham: 5 cose da fare per un malato di calcio
Dopo alcune settimane di rodaggio la nostra rubrica, al suo terzo appuntamento, cerca sempre e con maggior vigore di chiarire soprattutto agli “atei” del calcio cosa significa questo sport per tanta gente. Per farlo non descriviamo solo gesti ossessivo-compulsivi, scaramantici e altri ancestrali riti che si succedono con puntualità domenica dopo domenica, partita dopo partita ma anche come gli appassionati potrebbero aumentare la loro sana follia visitando monumenti del football, assistendo a gare speciali, mangiando delle pietanze esclusive e perché no frequentando luoghi di culto notoriamente dedicati alle icone del pallone. Ecco, dunque, il menù di oggi delle cose da poter fare per essere etichettati, con vanto e orgoglio, “malati” del calcio
Convertirsi alla Chiesa maradoniana
Certo non tutti potranno amare il Maradona uomo ma, in questa sua veste di Dio sportivo, nella chiesa a lui intitolata (iglesia maradoniana), molti dovrebbero potersi battezzare. E sì perché questo credo, nato da un giusto mix di blasfemia a basso costo e fede nel più grande di tutti i tempi, diverte tanti appassionati del calcio pronti a farsi benedire dalla mano de Dios che beffò gli inglesi 30 anni fa.
La parodia religiosa nacque il 30 ottobre 1998 (il giorno del trentottesimo compleanno di Maradona) nella città di Rosario da alcuni giornalisti argentini che iniziarono a “santificare” il giorno della nascita di Diego come se fosse il giorno di Natale stabilendo poi l'inizio dell'era maradoniana nel 1960 come anno zero (il 2017 è dunque il 57esimo d.d., dopo Diego). Al momento, questo florido culto spaventa le confessioni “tradizionali” con oltre 820.000 seguaci iscritti in più di 60 paesi e 600 città nel mondo annoverando fra le proprie schiere di fedeli calciatori illustri come Ronaldinho, Michael Owen, Riquelme e Lionel Messi. Dunque cosa aspetti? Nella setta di Diego manchi solo tu, convertiti!
Un match ad alta quota, il grattacielo di Tokyo
Prima di passare a miglior vita o decidere, guai a voi, di abbandonare il calcio giocato, una capatina a Tokyo per giocare a calcetto sul grattacielo Toyoko occorre farla. Questo edificio, infatti, dal 2001 ospita uno dei campi di calcio più strani e contestualmente più alti del mondo: l'Adidas Futsal Park. Una location pittoresca dove giocare a futsal e soprattutto godersi, magari fra un tempo e l’altro, il suggestivo panorama del quartiere Shibuya. Grande 31 metri per 51, il campo è rivestito in erba sintetica e non ha prezzi impossibili. Per chi volesse cimentarsi, infatti, le tariffe di affitto vanno dai 10.500 yen per un'ora in fascia oraria intermedia (65 euro) fino ai 23.625 yen per 90 minuti in tarda mattina di sabato o domenica (146 euro). Soldi ben spesi però, per correre con un pallone fra i piedi e farlo con quell’impareggiabile panorama.
Le migliori costolette? All’Olympic Stadium del West Ham
Il cibo in strada quello che va di moda definire street food è ormai non solo una moda, una tendenza ma un autentico business per molti giovani esercenti. Uno di quelli che però fanno al caso nostro, sempre nello stretto legame fra cibo e football, è quello del Ribman (alla lettera uomo costoletta) di Londra che si posiziona sempre davanti allo stadio del West Ham (Boleyn Ground prima e Olympic Stadium poi) facendo toccare il cielo con un dito ai tifosi Hammers prima di godersi le giocate degli uomini di Slaven Bilic. Se passate di lì però non siate diffidenti affidatevi alle cure del butcher (macellaio) ed assicuratevi di completare il piatto di costine con la sua famosa salsa piccante (chiamata Gesù sulla bici) per far "esultare" ancora di più le vostre papille gustative.
Giocare col tuo idolo calcistico ora si può
Nel calcio non esistono solo squadre a cui regalare il tuo cuore in pegno per l’eternità ma anche giocatori a cui ispirarsi, tendere e a cui donare la tua ammirazione, la tua stima. Parliamo di quegli idoli che si affiancano al tuo club preferito prendendosi un posto speciale nella tua vita. Ma se prima giocare con la tua icona del football sembrava impossibile, oggi un sito britannico (PlayWithAlegend) tenta, entro limiti ragionevoli, di esaudire il tuo sogno contattando il calciatore amato e invitandolo ad una partitella appositamente organizzata per te. E se in Inghilterra l’esperimento sembra funzionare (Le Tissier, Winterburn, Anderton, May, Parlour si sono già prestati all'iniziativa) la speranza, per i tifosi italiani, è quella di vedere il sito espandersi anche nel Bel paese.
Comprare la maglia del tuo club, sempre!
A chiudere questa nostra rassegna di cose da fare per essere definiti dei malati di calcio non può mancare il rapporto con la maglia del proprio club di calcio. Andare allo stadio, sostenere i propri colori e difendere letteralmente e non solo la propria città non può riuscire bene se quelle tinte non le indossi la domenica sugli spalti della struttura della tua squadra, sia essa di Serie A come di Terza Categoria. La maglia, infatti, rappresenta tutto quello per cui i nostri beniamini combattono sul rettangolo verde ed acquistarla tutti gli anni sembra cosa giusta e doverosa per definirti al meglio tifoso, supporters ed in minor misura fine collezionista. Alla prossima!