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La calciatrice coreana Park Eun-seon è un uomo?

E’ il sospetto sollevato dai club del massimo campionato di categoria considerate prestanza e prestazioni dell’attaccante del Seoul City Hall Amazones.
A cura di Maurizio De Santis
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Park Eun-seon è l'attaccante del Seoul City Hall Amazones. Ventisei anni, alta 180 cm, 74 kg di peso, 19 gol in 22 partite: una forza della natura, anche troppo per le avversarie del massimo campionato femminile sudcoreano tanto da chiederne il test per verificarne il sesso. Gioca come un uomo, ne ha la prestanza: è l'accusa che le rivolgono fino alla minaccia di boicottaggio se la giocatrice non accetterà di sottoporsi a un test che ne accerti (o ne riveli) il genere. Il general manager del suo club, Kim Jun-soo, l'ha difesa a spada tratta perorandone la causa appellandosi a una grave violazione dei diritti umani. Lee Sung-kyun, allenatore del Suwon Fmc e capo dell'associazione di categoria s'è scusato e rassegnato le dimissioni per aver offeso profondamente la donna. Ma la vicenda non è finita e ricalca quanto accaduto all'atleta sudafricana, Caster Semenya, vincitrice della medaglia d'oro negli 800 metri ai Mondiali di Berlino e poi costretta a fermarsi per un anno fino a quando non venne definitivamente accertato il sesso femminile.

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