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La “bella” vita di Spalletti: l’Inter gli paga 4.5 milioni fino al 2021 per non lavorare

“Il Milan mi voleva ma l’Inter ha deciso di pagarmi per restare a casa”. Così Luciano Spalletti spiega il retroscena della trattativa saltata con i rossoneri che lo avevano contattato per prendere il posto di Giampaolo. L’operazione saltò proprio per il mancato accordo transattivo tra club nerazzurro e allenatore.
A cura di Maurizio De Santis
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Disoccupato di lusso. Luciano Spalletti, esonerato dall'Inter al termine della scorsa stagione, ha un contratto fino al 2021 in virtù del quale il club gli versa uno stipendio di 4.5 milioni netti. Fino a quando l'allenatore non trova un altro incarico oppure tra le parti non si arriva a un accordo transattivo (sfumato qualche mese fa e causa del mancato approdo del tecnico al Milan al posto di Giampaolo) i nerazzurri dovranno rassegnarsi a bruciare risorse "a vuoto". Tutte nelle tasche dell'ex che ha portato la squadra in Champions e legato l'ultimo periodo della sua esperienza alla querelle fortissima con Mauro Icardi, il capitano degradato, accantonato e poi spedito in prestito al Psg.

Quanto guadagna attualmente Spalletti? Proviamo a fare un giochino partendo dalla somma iniziale (4.5 milioni netti all'anno): in un mese incassa 375 mila euro circa, al giorno sono 12.096 euro, all'ora sono 504 euro e rotti, 8.4 euro al minuto. West Ham, Fiorentina e Napoli avevano pensato a lui. Dall'Ecuador e dalla Cina (Guangzhou) pure avevano preso informazioni ma c'è una sola squadra che lo ha contattato mostrando interesse effettivo: è il Milan, come ammesso dallo stesso allenatore a margine degli Italian Sport Awards a Castellammare di Stabia

Non sono stato contattato dal Napoli. Sono stato contattato dal Milan, come sapete dopo poco che ero stato esonerato. Poi è stato deciso di pagarmi rimanendo a casa e sono rimasto a casa… L'Inter? Ci sono stati dei ragionamenti e poi il finale è stato questo qui dopo il raggiungimento della Champions. Si prende atto delle conclusioni a cui si è arrivati.

Dopo Zenit San Pietroburgo, Roma e Inter, Spalletti è in attesa di quella che lui definisce una nuova esperienza, nuovi stimoli.

Fosse stato per me io non avrei smesso – ha aggiunto l'ex allenatore nerazzurro -. Adesso è facile guardare al futuro. Quello di cui ho bisogno è un'altra sfida come quelle con Zenit, Roma e Inter. In pratica dove ci si doveva rimboccare le maniche per riuscire a risolvere situazioni complicate.

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