L’Udinese verso i 16mi di Europa League 2012: per l’Italia sarebbe l’en plein nelle Coppe

Dopo la qualificazione ai sedicesimi di Europa League della Lazio ai danni dei rumeni del Vaslui, grazie al perentorio 2-0 allo Sporting Lisbona di ieri sera all'Olimpico, il ‘filotto' europeo italiano potrebbe essere concluso proprio oggi, con l'Udinese impegnata a trovare il passaggio del turno, in casa, contro il Celtic Glasgow.
Se i friulani riuscissero nell'impresa, per tutto il movimento del nostro calcio sarebbe una reale ventata di aria fresca e di ossigeno puro. Dato che ultimamente in Europa stiamo perdendo posizioni su posizioni e già per il prossimo anno la Champions vedrà solo due italiane qualificate direttamente con la terza impegnata ai preliminari, il successo degli uomini di Guidolin assume un significato ancor più importante in ottica futura. Nell'immediato, il proseguo del cammino continentale darebbe lustro ad una squadra, una società ed un gruppo di lavoro che stanno facendo già benissimo in campionato, nel lungo termine sarebbe una risposta importante in vista del ritorno delle Coppe a febbraio, dove – tra Champions ed Europa League – potremmo schierare ben 5 squadre.

Un successo per il rilancio dell'Italia in Europa
Già in Champions League l'Italia è stata l'unica a qualificare tutte le squadre che erano inserite nei gironi di primo turno con il passaggio da prima della classe dell'Inter e i secondi posti prestigiosi di Milan e del Napoli dietro alle corazzate Barcellona e Bayern Monaco. Ieri, in Europa League, è toccato alla Lazio il festeggiamento per l'approdo ai sedicesimi di finale, grazie alla propria vittoria sui portoghesi di Lisbona già qualificati e al crollo in Svizzera del Vaslui che condivideva con i ragazzi di Reja la seconda piazza. Adesso, l'Udinese.
Sulla carta dovrebbe essere ancor più semplice per Guidolin gestire il risultato in Friuli: i bianconeri hanno già dato prova di grande maturità in campo internazionale, malgrado il brutto esordio e l'eleminazione ai preliminari di Champions contro il più brutto e debole Arsenal degli ultimi dieci anni. Oltretutto, l'Udinese si sta godendo il primo posto in classifica di serie A grazie ad un cammino convincente anche in campionato: è la squadra che ha vinto più di tutte (9 successi, meglio anche della Juventus), ha la migliore difesa della Serie A (7 reti subite) e ancora una volta, Antonio Di Natale è in testa alla classifica marcatori, con 10 reti, condividendo il primato con l'atalantino Denis.

Nessun calcolo, tanti calcoli
Questa sera, per la verità basterebbe un pari ai bianconeri, ma in questi casi la soluzione migliore è quella di mettere al sicuro il risultato onde evitare rischi nel finale di gara. La classifica propende per la qualificazione dei friulani: Atletico Madrid 10, già qualificato, Udinese 8 e Celtic 5. All'andata contro gli scozzesi finì 1-1 e se si dovesse ripetere anche questa sera, al turno successivo ci andrebbe proprio l'Udinese per la miglior differenza reti. Sono 18 i precedenti degli scozzesi contro formazioni di casa nostra, con 5 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte: un ruolino di marcia che fa ben sperare in Friuli dove i bianconeri davanti al proprio pubblico hanno vinto tutte e sette le partite casalinghe. In casa Udinese ci sarà meno turn-over rispetto alle gare precedenti, ma qualche ritocco di formazione Francesco Guidolin lo farà comunque.
Ci sono da giocare 3 partite in 6 giorni e i carichi di lavoro a ridosso della pausa natalizia si fanno di certo sentire. In panchina potrebbe finirci proprio il bomber di casa, Antonio Di Natale che entrerebbe solamente in caso di necessità, schierando il giovanissimo talento di Fabbrini a supporto di Floro Flores come unica, vera punta. Nel Celtic, il tecnico Lennon rinuncerà al 4-4-2 e punterà sul 4-5-1 per opporre più resistenza al centrocampo friulano, lasciando in avanti il solo Stokes, nella speranza – più che per convizione – di provare il ‘colpo grosso' negli ultimi 90 minuti a propria disposizione.

Pochi tifosi allo stadio: Pozzo si lamenta, Di Natale li ‘snobba'
Il poco appeal della gara, il freddo invernale, la qualificazione già in tasca hanno fatto sì che il pubblico friulano stia snobbando la sfida europea. La prevendita è stata a dir poco fiacca, per una qualificazione che potrebbe essere snobbata al Friuli, specie se i dati dei tifosi sugli spalti non andranno in controtendenza della vigilia.
Tra il migliaio di tifosi già con il biglietto in mano e i settemila venduti in Friuli, gli spalti rischiano infatti di presentarsi desolatamente vuoti e ciò non farebbe bene. Già in settimana il presidente Pozzo aveva dato l'allarme per un impianto che difficilmente si vede esaurito e che – forse – è anche fin troppo grande rispetto al bacino d'utenza reale dei bianconeri. Tanto che ha paventato – provocatoriamente – anche l'idea già utilizzata in Inghilterra di inserire tra le tribune vuote, le ‘figurine‘ dei giocatori che darebbero più colore allo stadio e verrebbero ‘gradite‘ anche dalla televisione che non inquadrerebbe un impianto desolato. Guidolin, ovviamente è d'accordo, e ha puntato l’indice sull’inadeguatezza degli impianti italiani e anche sul malcostume italico di snobbare certe competizioni nelle fasi iniziali.
Comunque andrà sugli spalti, in campo ci si giocherà il tutto per tutto, parola di capitan Totò che ha così riassunto il discorso sui ‘pochi' tifosi allo stadio: "O sette mila o ventimila per noi è una finale e bisogna cercare di fare bene in tutti i modi perché domani ci giochiamo tutti i sacrifici fatti lo scorso anno. E tutti tiferanno per noi".
E allora, forza Udinese!