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L’Italia gioca, piace e si presenta tra le favorite agli Europei 2012: grazie a Prandelli

Dopo la rovinosa caduta azzurra con Lippi CT, la Nazionale è tornata a vincere e divertire facendosi riamare dal proprio pubblico, ritagliandosi un posto da protagonista.
A cura di Alessio Pediglieri
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italia prandelli euro2012

Il cielo è un po' più Azzurro da quando le Qualificazioni per l'Europeo del 2012 si sono concluse inserendo di diritto e con merito l'Italia tra le formazioni che meglio si stanno preparando alla kermesse continentale. Mentre sono stati effettuati i sorteggi per gli spareggi (con nostra soddisfazione per l'Irlanda del Trap contro l'Estonia, cenerentola da play-off), la Nazionale di Cesare Prandelli si gode il meritato riposo dopo aver concluso il proprio cammino verso Polonia ed Ucraina riportando senza dubbio un risultato positivo e mai in discussione, coronato dal 3-0 all'Irlanda del Nord. Dati alla mano, la voglia ‘di protagonismo' dei nostri giocatori è sotto gli occi di tutti: prima nel girone C con ben 26 punti totalizzati frutto di 8 vittorie, 2 pareggi; nessuna sconfitta; un vantaggio di ben 10 punti sull’Estonia seconda classificata; solo due reti subite (miglior difesa di tutta Europa); 20  realizzazioni all'attivo. E poi tanto tanto bel gioco.

I meriti della ‘cura' Prandelli

Insomma tutti i numeri che testimoniano la bontà del lavoro portato avanti da Prandelli e dal suo staff soprattutto se si pensa a come aveva trovato l’Italia, mal ridotta e mal vista al rientro della orribile esperienza sudafricana alla guida di un Lippi triste e mesto dimissionario. Era l'agosto 2010 e ci si leccava ancora le ferite per il  mondiale in Sudafrica e una discesa agli inferi anche nel Ranking Uefa, dove la nostra Nazionale era scivolata ad un misero 16esimo posto. Oggi le cose sono cambiate radicalmente per gli azzurri che, oltre che essere risaliti fino alla sesta posizione del ranking, godono di un certo prestigio a livello internazionale che ha portato la squadra ad essere inserita, insieme a Spagna, Olanda, Germania ed Inghilterra fra le favorite della vittoria finale di Euro 2012. Una metamorfosi radicale, creata a misura e somiglianza di un CT capace di portare avanti le proprie convinzioni tattiche, tecniche e comportamentali, malgrado tutto e tutti.

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La rinascita tattica in tutti i reparti del campo

L'arrivo di Prandelli ha cambiato mentalità soprattutto nel collettivo, un gruppo rinnovato che ha però mantenuto alcuni capisaldi con esperienza e qualità. Un ‘mix' oggi vincente su cui si è concentrata la nuova filosofia di gioco dell’ex tecnico della Fiorentina. Innanzitutto, il cambiamento che ha dato il salto di qualità è quello avvenuto a livello tattico nel reparto mediano. Prandelli utilizza un rombo molto stretto, fatto da giocatori molto bravi tecnicamente e che soprattutto scambiano di continuo tra di loro la posizione con repentini ed improvvisi inserimenti verso la rete avversaria. Pirlo, Aquilani, De Rossi, Thiago Motta e Montolivo (gli attuali titolari in un ideale ‘undici' azzurro) offrono senza dubbio un tasso tecnico altissimo che consente alla trama di gioco azzurra di essere molto ficcante. Una vera novità per la storia azzurra che in mezzo al campo ha sempre badato molto di più alla fase difensiva che a quella offensiva, impegnandosi maggiormente più a rompere il gioco e le trame avversarie che a costruirne delle proprie.
Altra novità portata da Prandelli è stata in difesa con il diverso posizionamento dei terzini. I vari Maggio, Cassani, Criscito, Balzaretti e via dicendo, devono offrire un continuo supporto all’azione offensiva facendosi sempre trovare pronti all’inserimento. Due fasce di sostanza e qualità, di corsa e piedi buoni che riescano in modo alterno, ad arrivare sul fondo con il compito di mettere palla bassa possibilmente indietro per qualche inserimento a rimorchio di un centrocampista, obbligato a seguire l'azione. In ultimo, l'attacco dove spesso e volentieri l’utilizzo di due punte di movimento, brevilinei e molto bravi nell’uno contro uno a scapito del classico centravanti d’area di rigore, ha spesso permesso al gioco azzurro di guadagnare in velocità ed imprevidibilità. Questo aspetto, oltre che a dare maggior dinamismo al gioco, non permettendo punti di riferimento ai difensori avversari, ha aiutato anche a trovare gli spazi per gli inserimenti di terzini e centrocampisti.

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I punti di forza

Dunque una Nazionale che spesso punta a vincere e a farlo sempre e comunque attraverso il bel gioco con un atteggiamento decisamente propositivo che comunque, è ben ricordarlo, non è sconsiderato. Chiaramente questi mesi che precedono l’inizio dell’Europeo saranno sfruttati da Prandelli per capire chi eventualmente potrà essere inseriti nei 22 e per studiare anche qualche variante tattica, ma il dado è ormai tratto: la linea è ben definita e anche se ci sarà il giusto spazio per qualche convocazione di prova, in base anche al rendimento in campionato, la struttura ‘prandelliana' ha già una sua fisionomia. Anche se c'è spazio e necessità di migliorare ancora da qui all'inizio dell'Europeo visto che mancano ancora otto lunghi mesi.
La difesa è sicuramente uno dei punti di forza di questa squadra. Gigi Buffon è tornato il Buffon dei tempi migliori – per intenderci quello dei Mondiali vinti nel 2006 – ma più in generale è tutto il pacchetto arretrato ad essere migliorato gara dopo gara grazie anche a un'attenta e sempre più  consolidata struttura di un centrocampo vero fulcro dell'azione. Il ritorno ad altissimi livelli di Andrea Pirlo in questo senso, stanno permettendo una ‘rinascita' azzurra attraverso la costruzione della manovra, insieme all'ottimo momento psicofisico di Daniele De Rossi, uno dei segreti vincenti di questa Italia. Poi c'è Antonio Cassano, l'attaccante rossonero che ha finalmente raggiunto la maturità e la consapevolezza nei propri mezzi per indossare una maglia pesante come la numero 10. Al di là delle intemperanze costanti ma meno frequenti fuori dal campo, il Genio di Bari Vecchia ha dimostrato di potersi elevare a leader incontrastato di questa squadra, in barba a chi – leggasi Lippi – non ha mai creduto in lui. Anche qui, merito di Prandelli che ha sempre punto sul Pibe di Bari, vincendo anzitempo la scommessa, anche quando Antonio scaldava in continuazione la panchina del Milan e tutti lo davano, nuovamente, per finito. Ma non Prandelli che gli ha dato fiducia e responsabilità, a volte illimitate, come quando gli ha consegnato la fascia da capitano nella ‘sua' Bari. Eccolo il segreto: la rinascita di un Cassano che ha capito di poter essere pronto a guidare l'Italia ai prossimi Europei.

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I progressi e le nuove scommesse

Gli aspetti da migliorare ci sono comunque, ad esempio in fase realizzativa dove – di fronte alle tante palle gol procurate – si finalizza ancora meno di quanto ci si aspetti. E poi, i nomi nuovi. Delle ‘carte' da giocarsi tutte in attacco, con la "Formica Atomica" Giovinco in fase di lancio, che se sarà in grado di confermarsi a certi livelli potrebbe veramente ritagliarsi un ruolo importante in questa squadra. Occhio poi all'ultimo arrivato, Osvaldo: la sua carriera Azzurra passa dalla stagione della Roma, dove sta sbaragliando già la concorrenza. Prandelli lo conosce bene, sin dai tempi viola e l'avventura in Spagna sembra aver maturato in via definitiva l'italoargentino che potrebbe vincere lo sprint coi vari Gilardino, Matri e Borriello. Osvaldo infatti, possiede tutte le qualità dell'attaccante moderno: forza fisica, velocità, tecnica e fiuto del gol anche se Prandelli, per l'attacco, spera soprattutto di vincere (dopo Cassano) anche l'altra sua grande personale scommessa: Balotelli. SuperMario è potenzialmente un fenomeno, ma deve ancora dimostrarlo. Il City è un buon punto di partenza per arrivare agli Europei con le carte in regola per salire sul palcoscenico ma i continui infortuni e problemi alla schiena stanno creando più di un semplice contrattempo sul percorso azzurro del giocatore che più di ogni altro deve ancora confermare un salto di qualitá definitivo.

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