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L’Italia dei debuttanti Baselli e Mandragora: “Grazie Mancini, il sogno si è avverato”

I due centrocampisti sono al debutto assoluto in Nazionale. Una doppia convocazione voluta dal neo commissario tecnico che studia soluzioni vincenti per aprire un ciclo che faccia dimenticare il fallimento mondiale. Nel trittico di amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda, si ripartirà dal 4-3-3.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italia di Roberto Mancini muove i primi passi e formula le prime parole. A farlo sono i nuovi, i giovani, coloro che dovrebbero essere un pilastro nascente del futuro azzurro richiesto dal neo ct che si prende tra le mani ciò che resta del disastro post Mondiale firmato Ventura.

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In attesa delle risposte del campo per i tre incontri programmati, oggi sono le conferenze stampa a lasciare spazio al pallone. Con Baselli e Mandragora che stentano a credere dell'opportunità data loro dal commissario tecnico che è pronto a sondare qualsiasi soluzione possa concedergli una ricostruzione credibile e immediata.

La nuova Italia. Due debuttanti, per un ballo che ha il dovere di essere perfetto. Un'occasione unica, ritrovarsi nella ricostruzione della nazionale azzurra, da protagonisti. Tutto dipenderà dalle prestazioni e dalla capacità di riuscire a sfruttare l'opportunità offerta su un piatto d'oro. Baselli e Mandragora, rappresentano infatti la novità nella novità.

Baselli e l'elogio a Mancini.  Daniele Baselli, il centrocampista del Torino chiamato per la prima volta nella nazionale maggiore dal neo ct Roberto Mancini non ha nascosto in conferenza il proprio entusiasmo per la possibilità di vestire l'azzurro: "Dopo la mancata qualificazione ai mondiali, la priorità è cercare di aprire per la Nazionale un nuovo ciclo. Io sono felice, attendevo da tempo una chiamata in azzurro. E' il sogno di tutti i ragazzini. Il mio si è avverato. Adesso servirà tempo, ma già questo ritiro con tanti giovani può dare la svolta.

Mandragora e la meritocrazia. Gli fa eco un altro debuttante assoluto, Rolando Mandragora che applaude la voglia di rischiare del neo ct Mancini non obbligato a provare nuove soluzioni con nuovi giocatori: "Lo ringrazio, e' la persona giusta su cui ripartire e costruire qualcosa di importante. Anche per me si tratta di un sogno: cerchiamo di affrontarlo nel migliore dei modi per far si' di continuare a meritarcela ancora la convocazione"

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