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L’Italia che vince ammutolisce Balotelli

L’ex milanista resta in silenzio: della Nazionale non parla nemmeno attraverso un post sui social network. Né incoraggiamenti, né riferimenti alla doppia vittoria dell’Italia contro Olanda e Norvegia. Sgobba a Liverpool sotto gli occhi di Rodgers.
A cura di Maurizio De Santis
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Il silenzio di Balotelli, che non è quello degli innocenti perché Mario ha molte cose da farsi perdonare, da perdonarsi. L'Italia di Conte vince e convince anche senza di lui: la disciplina del gruppo compatto, l'esplosione di Zaza e Immobile, le vittorie mal si conciliano con le ‘balotellate' che hanno scandito l'avventura degli Azzurri al Mondiale in Brasile. L'ex attaccante del Milan è fuori da ogni cosa, guadagnare fiducia e terreno perso non sarà facile. E i segnali che arrivano sia dal commissario tecnico, sia dai giocatori sono chiari: nel dopo-gara della sfida contro la Norvegia il concetto espresso ("preferisco giocatori con fame a giocatori con fama") non chiude del tutto le porte alla punta del Liverpool ma è un avvertimento. O metti la testa a posto oppure nei tuoi confronti non ci saranno bonus di credito a prescindere. "Bisogna guardare al campo", ha aggiunto Conte, e dare spazio a chi merita. Parole che il neo ct ripete come un mantra, perché l'unica preclusione è nei confronti di chi non s'adegua alle regole.

Super Mario non parla, sui Social Network non ci sono riferimenti alla Serie A, al Milan e, soprattutto, non fa parola dell'Italia che nel giro di una decina di giorni ha cancellato tutte le perplessità e le brutture del post Prandelli. Nessun post: né su Twitter, né su Instagram. Silenzio e abnegazione che il manager dei reds, Brendan Rodgers, ha preteso nel periodo di pausa del campionato stilando per il calciatore una tabella di lavoro personalizzata. Dal quartier generale degli inglesi raccontano di un giocatore sereno e concentrato per il debutto a Anfield Road di sabato pomeriggio (ore 18.30 contro l'Aston Villa). Sta zitto e lavora: lasciar parlare il campo sa che è l'unico modo per ottenere di nuovo quel posto in Nazionale, ovvero (solo) con i gol e un rendimento positivo costante.

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