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L’incredibile storia di Vukusic: ha giocato per anni con un solo polmone funzionante

L’attaccante croato ha manifestato i primi problemi nel 2012 quando vestiva la maglia del Pescara, il cui staff medico è stato per anni incapace a diagnosticargli il reale problema: “Dicevano che era un problema di schiena ma quando sono passato in Russia i medici subito hanno capito che funzionava solamente un polmone. Ora devo stare a riposo per 2-3 mesi ma credo che tornerò a giocare senza più problemi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Incredibile come possa accadere ancora, mentre siamo nel Terzo Millennio, esistono sofisticate apparecchiature mediche, staff professionali con luminari in ogni campo scientifico, controlli continui e totali sui calciatori, monitorati prima, durante e dopo ogni sforzo atletico sia durante la settimana per gli allenamenti, sia per le gare ufficiali. Eppure, per Ante Vukusic il mondo del calcio non è stato così attento e premuroso come avrebbe dovuto. Lasciandolo giocare per anni con un solo polmone funzionante e – soprattutto – senza riusce a diagnosticare il motivo reale delle sue difficoltà nell'esprimere tutta la propria potenzialità e i troppo lunghi tempi di recupero dopo ogni minimo sforzo.

Brutta figura – L'incredibile storia ha visto il nostro campionato e il Pescara tristi protagonisti. Dal 2012 al 2014, infatti, l'attaccante ha militato nel Pescara, giocando poi in prestito anche in Svizzera e Belgio, dove nessuno si è accorto di nulla. Ante Vukusic, che attualmente in forza al Tosno, club russo appena promosso in Prem’er-Liga, intervistato da ‘Sportske novosti’ ha rivelato un inquietante retroscena che lo ha riguardato.

Un solo polmone – Finalmente hanno capito la reale natura dei suoi problemi di salute che lo hanno condizionato quando vestiva la maglia degli abruzzesi, mai in grado di dargli una diagnosi definitiva e chiara: "In Italia ho avuto grossi problemi ma i medici dicevano che fossero legati alla schiena, che non erano cose gravi. Bastava che faticassi una ventina di giorni – dicevano – e poi il dolore sarebbe passato. Purtroppo, al contrario, dopo un po’ tornava sempre. Appena sono arrivato in Russia, tutto è stato differente: i dottori hanno capito che non si trattava della schiena, ma che avevo un problema a un polmone. Mi hanno detto che è un miracolo che sia riuscito a giocare per anni con un solo polmone funzionante. Ora dovrò rimanere fermo 2-3 mesi, senza fare nulla, e poi la speranza è quella di tornare in campo e giocare di nuovo".

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