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L’imbattibilità della Juventus è (quasi) da record: nel mirino c’è il Milan di Capello

L’imbattibilità della Juve in campionato si avvicina al record rossonero. A quei tempi bastava leggere la linea difensiva di quello squadrone per capire che dalle parti di un Seba Rossi in stato di grazia, non sarebbe mai arrivato nessuno. Di quel Milan, però, c’è solo un lontano ricordo, oggi offuscato dallo strapotere della Juventus di Antonio Conte.
A cura di Alberto Pucci
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Conte e Carrera

Primo: non prenderle! – Sfatiamo subito un luogo comune, una "diceria" che, da anni, l'Italia del pallone cerca di scrollarsi di dosso: avere a disposizione una difesa impenetrabile, non sempre è sinonimo di squadra catenacciara e poco spettacolare. L'attuale c.t. della Russia, Fabio Capello, lo dimostrò nei primi anni novanta con il suo Milan. Reduce dalle fatiche della gestione Sacchi, quella squadra costruì le sue fortune su una delle difese più forti che il calcio italiano possa ricordare. Rossi, Tassotti, Costacurta, Baresi, Maldini, divenne un marchio di fabbrica, una dolce cantilena con la quale addormentare gli attaccanti avversari. E funzionava, eccome se funzionava! Da lì non passava nessuno e, se per caso, qualcuno riusciva a saltare il "check point charlie" rossonero, si trovava davanti ad un portiere che, in quegli anni, parava davvero l'impossibile. Quel copyright difensivo che, ancor oggi, resiste nel tempo, permise al resto di quella formazione (in campo, tra gli altri, giocatori come Ancelotti, Albertini, Donadoni, Rijkaard, Gullit e sua maestà Marco Van Basten) di vincere tutto e di più. Altri tempi e, soprattutto, altro Milan. E' come spargere sale su una ferita aperta, ricordare al tifoso rossonero quella squadra e quegli anni d'oro. C'è del masochismo nel vedere in campo l'attuale undici rossonero, ripensando a chi, anni addietro, ha calcato il manto erboso del Meazza e c'è sconforto e rabbia nel constatare che l'attuale formazione di Antonio Conte sta (meritatamente) cancellando quel famoso record di "Capelliana" memoria. Ci volle una punizione di Tino Asprilla per far cadere quell'imbattibilità e fermare a quota 58 (cinquantotto!!!) l'inviolabilità della porta di Seba Rossi. La parabola del colombiano mise fine al record, regalò tre punti al Parma e, cosa mai vista per un gol avversario, venne accolta da un'applauso interminabile di tutto San Siro.

Ieri Capello, oggi Conte – Con, o senza, il suo condottiero in panchina la Juventus continua a dettar legge in tutti gli stadi. Chi aveva sperato (e pregato) che la sentenza calciopoli potesse fermare lo strapotere della vecchia signora, si era semplicemente illuso. Con l'ultimo, faticoso, successo di Siena sono salite a 46 le partite senza sconfitte dei Campioni d'Italia. Un exploit figlio di un reparto difensivo di valore (sebbene non ci siano, Buffon a parte, fenomeni come quelli del Milan di Capello) e di un sistema di gioco in grado di proteggere, e supportare, adeguatamente i tre davanti al portiere e l'estro di Andrea Pirlo in mezzo al campo. Serviranno altre dodici "imprese", alla squadra di Conte e Carrera, per cancellare con un sol colpo di spugna quel record incredibile, al quale il popolo milanista tiene tanto e custodisce gelosamente. Non sono poche, però, le partite da affrontare per arrivare a festeggiare questo record. La prima di queste, oltretutto, sarà contro l'unico avversario che, ad oggi, sembra poter spezzare l'incantesimo bianconero: il Napoli di Mazzarri. Nell'attesa, il tifo juventino, si gode il primato in classifica e le notizie che arrivano da tutta Europa dove nessun club, tra quelli più importanti, è stato in grado di fare quello che è riuscito ai bianconeri. Altro che Borussia Dortmund, Manchester City ed Atletico Madrid! La vera imbattibilità, per lo meno quella più duratura, porta la griffe di Buffon e compagni: gli unici a non perdere dal maggio 2011. Dopo lo squadrone di "Don Fabio" e prima di altri grandi club: la Juventus è seconda in questa speciale classifica. Davanti alla Fiorentina degli anni 50 (40 partite senza sconfitte), il Perugia di Castagner (37 ) e l'Inter di Mancini, che tra il 2005 e il 2007 mantenne l'imbattibilità per 33 partite.

Parma nel destino – Il record, manco a farlo apposta, potrebbe arrivare nello stesso stadio dove tutto ebbe inizio. Giovinco, nella stagione 2010-2011, regalò i tre punti al Parma ed un dispiacere al club di Torino. Oggi, a distanza di mesi, potrebbe essere ancora lui (questa volta in maglia bianconera) a mettere il sigillo sul clamoroso evento. Dal Parma di Nevio Scala a quello di Roberto Donadoni, passando dai numeri e dai gol della "formica atomica": la capolista potrebbe arrivare alla sfida decisiva del Tardini, nel prossimo gennaio, con la medaglia di campione d'inverno al collo e la possibilità concreta di frantumare la storia milanista. Antonio Conte meglio di Fabio Capello? Le prossime sfide ci daranno la risposta, a partire da quella contro il Napoli: l'ennesima trappola sulla strada del record. Walter Mazzarri, subito dopo la vittoria sull'Udinese, ha messo subito le mani avanti: "La Juve è forte, sul suo campo è imbattibile, è super favorita: speriamo di fare qualcosa di speciale". Una dichiarazione scontata, che rende omaggio alla striscia positiva degli avversari e che mette in guardia l'undici azzurro, chiamato all'impresa ed al salto di qualità: battere i campioni in carica e conquistare la vetta della classifica.

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