L’Icaro milanista in volo sopra l’Etna: la risalita rossonera passa da Catania

L'importante è crederci – Dare un seguito al "trend" positivo e volare verso l'alto della classifica. E' questo l'obiettivo del Milan di Allegri che, questa sera, proverà a cercare i tre punti anche al "Massimino" di Catania: fortino difficile da espugnare per chiunque. A queste latitudini, tanto per citare le squadre di vertice, il Napoli ha pareggiato, la Lazio ne ha prese quattro e la Juventus ha vinto nella maniera che tutti conosciamo. Una trasferta difficile, come ha ammesso lo stesso tecnico milanista, che fa tornare in mente la partita dell'anno scorso con il gol di Robinho non visto e l'inizio della rimonta juventina in classifica. Catania spartiacque del campionato rossonero? Lo pensano tutti in Via Turati, quartier generale rossonero, in primis Silvio Berlusconi atterrato per la terza volta consecutiva sul suolo di Milanello con lo scopo di tenere alta l'attenzione della sua truppa. C'è riuscito prima della trasferta di Napoli e del big match contro Juventus, ci ha riprovato anche ieri quando ha fatto visita alla squadra prima del volo verso la Sicilia. Poteri presidenziali a parte, è un Milan diverso quello atterrato all'aeroporto catanese di Sigonella: rinfrancato dai risultati, gasato dalla vittoria contro i più forti e, soprattutto, più convinto dei propri mezzi…che non saranno quelli di Juventus, Napoli e compagnia bella, ma non sono certo da buttare via come qualcuno aveva lasciato intendere. Atteso da due trasferte di fila con Catania e Torino, entrambe insidiose, e dalla trasferta con la Roma (sette giorni dopo la teorica "passeggiata di salute" a San Siro contro il Pescara), il Diavolo punta a chiudere l'anno in una posizione di classifica degna del proprio nome.
Tutti insieme appassionatamente – E' durata due ore la visita del patron milanista. Un giro a bordocampo, le gambe sotto ad un tavolo per il pranzo con Galliani e Allegri ed infine il raduno con tutti i giocatori nella "mitica" sala del caminetto: location storica, testimone di decine e decine di incontri e brindisi presidenziali. Berlusconi ci crede, Allegri ed i suoi ragazzi pure. Il Catania, scottato dal derby, e alle prese con problemi di formazione (Gomez, Spolli, Izco e Capuano non ci saranno, Bergessio si), fa meno paura rispetto a quello che qualche settimana fa aveva messo sotto i campioni d'Italia. Il Milan, viceversa, si è lasciato alle spalle il momento più difficile e, complice la qualificazione anticipata in Champions League, può dedicarsi in "toto" a questa trasferta: senza Yepes (squalificato), Abbiati, Abate, Antonini e Bonera, Allegri dovrà nuovamente mischiare le carte in difesa e, probabilmente, riesumare Acerbi a fianco di un ritrovato Mexes. Da Constant in avanti, poi, la formazione sarà la stessa che ha giocato contro la Juventus. Compresi i tre attaccanti Binho, Boa ed El Shaarawy che, nel match contro i bianconeri, hanno convinto l'entourage milanista. A mancare sarà ancora una volta Alexandre Pato che non ha ancora recuperato del tutto dall'infortunio muscolare rimediato a Bruxelles. Una situazione paradossale che ha finito per spazientire anche la proprietà stessa che, ad di là delle voci ufficiose di pace e di conferma, vorrebbe liberarsi del giocatore chiesto a gran voce dal Corinthias che lo vorrebbe in prestito sin da subito. Per ora, sembra un'operazione impossibile: difficile che il Milan decida di liberarsi di Pato senza incassare un quattrino. Più probabile, invece, che una volta ristabilitosi (ammesso che ci riesca) venga messo sul mercato con l'obiettivo di incassare almeno una piccola parte di quei 30 milioni che, l'anno scorso, il PSG aveva messo sul piatto per comprare l'attaccante verdeoro e che il Milan aveva gentilmente rifiutato. Un suicidio enorme, dal punto di vista economico e tecnico, del quale il Milan sta ancora pagando i danni!

Tentazioni che tornano – I prossimi e imminenti movimenti di mercato, saranno davvero decisivi per capire come continuerà (e finirà) la stagione rossonera. Con l'attuale organico, la zona Champions rimarrebbe un sogno. Con innesti mirati, invece, tutto è ancora possibile…tranne lo scudetto, nonostante i proclami ottimistici di El Shaarawy. Si è detto e scritto molto dei nomi sponsorizzati da Van Basten e scoperti da Ariedo Braida, così come si è parlato per giorni, della scelta del presidente, di acquistare solo giocatori molto giovani da far crescere nella "cantera" rossonera. In queste ultime ore, però, alcune notizie che arrivano dalla Spagna rischierebbero di rimandare a data da destinarsi i progetti "under 23" dettati a gran voce da Silvio Berlusconi. Una di queste, poi, rischia davvero di riaprire un "contenzioso" sentimentale forse mai chiuso tra il club milanese ed il giocatore in questione. Grazie alla testardaggine di Mourinho, infatti, Ricardo Kakà è ancora sul mercato e pronto a scappare dall'inferno di Madrid. E' il ritorno della telenovela che questa estate ci ha tenuto compagnia per settimane? Se lo chiedono in molti, così come in molti si chiedono se "questo" Kakà possa tornare utile alla causa rossonera. Se teniamo in considerazione i progetti futuri, l'eventuale acquisto del "bambino d'oro" servirebbe a poco (non più giovanissimo, reduce da vari infortuni e poco propenso al ruolo di panchinaro di lusso), se invece si vuol tornare ad essere competitivi da subito, e riconquistare quel piazzamento europeo in grado di far entrare molti denari nelle casse societarie, ecco che l'arrivo del brasiliano potrebbe davvero portare quel valore aggiunto di cui necessita la squadra. La trasferta siciliana, e le prossime manovre della dirigenza, ci diranno se il Milan potrà davvero essere protagonista in questo campionato o se dovrà attendere il prossimo, ripartendo da nuove basi e nuovi stimoli.