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L’ex milanista Kaladze spala fango nell’inferno di Tbilisi

Ex calciatore e oggi politico di spicco in Georgia, Kaka Kaladze scende in strada accanto al suo popolo dopo l’alluvione che ha travolto Tbilisi.
A cura di Maurizio De Santis
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Fango e pioggia. Grandine che picchia. Acqua che tracima e tutto travolge. Nell'inferno di Tbilisi, la capitale della Georgia travolta dall'alluvione di sabato notte, c'era anche Kaka Kaladze a spalare terreno e detriti, rimuovere carcasse d'auto trascinate dalla furia della corrente, pezzi di legno, alberi sradicati, calcinacci, cornicioni caduti dalle case danneggiate. L'ex calciatore del Milan e del Genoa (vi è arrivato dopo aver vinto una Champions in rossonero), oggi 37 enne, è un politico di spicco in patria: ricopre gli incarichi di vice Primo ministro e a lui è affidato il ministero dell'Energia e delle Risorse Naturali.

Di fronte a quella tragedia (12 morti, il numero dei dispersi è ancora imprecisato) che ha sconvolto il Paese ha fatto la cosa più semplice, giusta e necessaria al mondo: s'è rimboccato le maniche, è sceso in strada e aiutato il suo popolo. Era lì, accanto alla sua gente: ha sguazzato nella mota, con la melma alle ginocchia, le rughe intrise di sudore e terriccio, i muscoli delle gambe che gli scoppiavano e quelli delle braccia che nemmeno sentiva più. Stremato, s'è accomodato su un tronco arrivato da chissà dove per un attimo di riposo.

Intorno a lui c'era di tutto, compresi gli animali fuggiti dallo zoo distrutto dal maltempo abbattutosi come un tsunami sul territorio. Leoni, tigri, orsi, lupi vagano per le strade mentre la città è avvolta in un'atmosfera surreale. E lui, Kaka, sta con gli ippopotami… e non è una battuta perché quegli animali strappati al loro habitat e messi in gabbia sembrano a loro agio lungo quelle bretelle d'asfalto trasformate nel greto di un torrente. Come se la natura avesse deciso di riprendersi ogni cosa che l'uomo le ha sottratto. Kaladze spala fango e aiuta la sua gente. Immagine retorica, evocativa, d'alto impatto emotivo: l'ex calciatore diventato un politico che non ha paura di sporcarsi le mani. Ma per una buona causa.

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