L’Europa, il Real e quell’insostenibile leggerezza degli episodi a senso unico
Tre finali consecutive, la 13a Champions League nel mirino, una squadra che dopo aver scritto la storia si prepara a tracciare la leggenda del calcio europeo e non solo. Un Real Madrid imbattibile, capace di avere la meglio sugli avversari e dimostrare che con organizzazione, qualità e determinazione, i soldi investiti negli anni possano venire abbondantemente ripagati dai successi sul campo. Con un ‘ma'. Perché mai come in questi ultimi anni, i successi continentali dei Blancos sono stati ‘macchiati' da arbitraggi che ne hanno evidenziato il ‘peso' al di là dei meriti sportivi.
E' accaduto l'anno scorso – ancora contro il Bayern Monaco – si è ripetuto con i bavaresi e prima ancora contro la Juventus. Scatenando le polemiche, sempre più spesso fondate e avvalorate da immagini che confermano gli errori arbitrali a favore del club spagnolo. Che ha avuto la strada agevolata per i propri successi.
Vittorie sì, ma con il dubbio. Nulla da togliere al Real Madrid che ha costruito le proprie vittorie su numeri impressionanti, anche e soprattutto grazie ai campioni che può permettersi di schierare in campo, primo tra tutti Cristiano Ronaldo. Eppure, l'ombra del sospetto che un ‘peso' specifico a livello arbitrale il Real Madrid lo abbia, resta palpabile. Lo dicono i fatti.
L'aiuto e la finale di Cardiff. L'anno scorso, il ‘delitto perfetto' arrivò ancora una volta contro la squadra tedesca che lamentò in tre occasioni, ‘viste' arbitrali macroscopiche che condizionarono l'andamento del doppio incontro. Che poi portò alla conclusione che tutti sappiamo: la finale di Cardiff con il successo sulla Juventus di Allegri.
Vidal e gli offside di Cr7. La scorsa stagione, di questi tempi, ancora i tedeschi campioni di Germania si lamentavano per l’espulsione inventata di Vidal che ricevette un secondo giallo per un non-fallo su Asensio e poi ancora per due gol (il 2-2 e il 3-2) di Cristiano Ronaldo, realizzati in netto fuorigioco, senza che nessuno (arbitro e assistenti) ravvisassero l'evidente posizione irregolare di partenza.
Il fischio insensibile di Oliver. Quest'anno, polemiche ancora più accese hanno accompagnato i quarti e le semifinali del Real Madrid, prima con la Juventus e poi con il Bayern. Sia all'andata che al ritorno i bianconeri hanno lamentato errori a favore dei Blancos che hanno permesso al Real di superare la Juve. Il cui acme è rappresentato dal penalty fischiato da Oliver a fine match di ritorno che ha dato il lasciapassare agli spagnoli.
I 4 rigori non fischiati al Bayern. Poi, le sviste con il Bayern, sia all'andata (un rigore non concesso) che – soprattutto – al ritorno (altri tre rigori negati). Insomma, nel dubbio è apparso evidente che le scelte del direttore di gara in questione, pendano a favore del club di Florentino Perez, indicato sempre più come una presenza ‘influente' a livelli altissimi di Palazzo. Nessun complotto o gran disegno, ma pur sempre la sensazione di una ‘sudditanza' verso i Blancos.
Adesso Kiev: a chi toccherà? Nel momento in cui gli episodi contano, il Real Madrid ne esce sempre vincitore. Chi gioca contro gli spagnoli deve fare i conti anche con la certezza che vi sia un aiuto che arriva prima o poi a favorire i blancos. Adesso si aspetta l'esame di Kiev dove tutti attenderanno – oltre all'esito finale – anche quale avversaria (tra Liverpool e Roma) dovrà chinare inevitabilmente il capo all'ennesimo fischio dubbio arbitrale.