L’emozionante esordio in Nazionale di Acerbi: “Sono felice e orgoglioso”
L’Italia a Genova ha battuto per 1-0 l’Albania, in un’amichevole tutt’altro che divertente. Antonio Conte a fine partita era arrabbiatissimo per le troppe critiche ricevute dopo la partita con la Croazia e non si è goduto la quinta vittoria (in sei partite giocate) da tecnico dell’Italia. Hanno sorriso invece e parecchio l’attaccante della Sampdoria Stefano Okaka, che all’82’ ha realizzato il primo gol con la maglia azzurra, e Francesco Acerbi che in pochi mesi è passato dalla lotta al tumore all’esordio in Nazionale.
In Italia-Albania l’esordio in Nazionale
Acerbi è entrato in campo a pochi minuti dal termine tra gli applausi scroscianti degli spettatori. Perché la sua storia è davvero meravigliosa e la sua storia deve dare coraggio e forza, perché nessuno pochi mesi fa, quando per la seconda volta il giocatore del Sassuolo lottava con la recidiva del tumore, poteva immaginare che il giovane difensore dopo aver vinto la sua partita più importante avrebbe poi vestito la maglia della Nazionale. E chissà che nel suo futuro non ci sia ora la maglia di un grande club, magari nuovamente quella del Milan che lo aveva preso un paio d’anni fa. Intanto gli arrivano complimenti e auguri anche dall'estero, è il Villarreal a spedirgli attraverso un messaggio postato su Twitter un particolare incoraggiamento: "Vorremmo aggiungerci al coro di apprezzamenti per @Acerbi_Fra, esempio di come nelle difficoltà chi combatte vince sempre! @SassuoloUS".
“Sono orgoglioso di quello che ho fatto in pochi mesi”
Al termine della sfida con l’Albania Acerbi ha detto: “Sono felice e orgoglioso di quanto fatto in pochi mesi. Ho degli obiettivi, ma non ne voglio parlare. Per raggiungerli serve lavorare e fare fatica. La vittoria è meritata, ma sembrava di giocare in trasferta. Lo stadio era tutto rosso. Conte trasmette molta energia, è come se giocasse con noi. Ci sono tanti giovani bravi che hanno un prospetto davanti, ma non devono montarsi la testa. Basta un attimo a tornare giù. I giovani devono anche picchiare la testa, imparano da soli, c’è chi matura a 20 anni, chi a 30, devono capirlo da soli e ci sta che possano sbagliare.”.
La storia di Acerbi
Le vicissitudini di Acerbi iniziano due estati fa, quando il giocatore firma per il Sassuolo e svolgendo le visite mediche scopre di avere un tumore al testicolo. Acerbi viene operato d’urgenza. L’operazione riesce perfettamente e Acerbi dopo appena due mesi torna in campo in Serie A, in un Verona-Sassuolo. A fine 2013, però, Acerbi risulta positivo alla gonadotropina corionica. Non è doping, ma è la recidiva del tumore. Il giocatore lotta come un leone, dopo essere stato assolto per il doping che non c’era, vince ancora una volta la battaglia più importante e torna a giocare. Di Francesco gli dà fiducia e lo fa giocare sempre dal primo minuto. Lo scorso ottobre contro il Parma torna a segnare dopo 944 giorni, il difensore dedica il gol ai compagni, alla sua famiglia e al medico che lo ha curato. Ieri la prima in azzurro.