L’Atletico Nacional: “Assegnate la Copa Sudamericana alla Chapecoense”
Un gesto bellissimo. Uno squarcio di luce nel buio di una situazione tremenda sotto il profilo emotivo. La squadra della Chapecoense è scomparsa nel disastro aereo avvenuto in Colombia: il club brasiliano era diretto a Medellin per disputare la finale di Copa Sudamericana con l'Atletico Nacional ma a destinazione non è mai arrivato, la sorte avversa ha schiantato al suolo il velivolo a bordo del quale viaggiavano assieme a un sogno partito da lontano, dai Dilettanti fino a scalare la massima serie del torneo.
Un sogno spezzato, come i cuori dei familiari, dei tifosi, degli sportivi che hanno seguito e seguono con apprensione le notizie convulse sulla conta dei morti (salita a 77 col decesso del portiere, Danilo) e dei feriti gravi, la cui vita resta appesa a un filo.
"Assegnate la Copa alla Chapecoense"
Dinanzi a un evento del genere la società colombiana non è rimasta a guardare. Oltre ai messaggi di cordoglio, ha voluto fare di più e ha chiesto alla Confederazione sudamericana (la Conmebol) che il Trofeo del secondo torneo più prestigioso del continente venga assegnato d'ufficio alla Chapecoense in memoria delle vittime e dei calciatori periti nel terribile incidente. Un'azione simbolica ma di alto impatto emotivo in un calcio che troppo spesso dimentica i sentimenti, le persone e lascia che a farla da padrone sia solo la logica asettica del denaro.
Il comunicato toccante dell'Atletico Nacional
L'Atletico Nacional chiede alla Conmebol che il titolo sia consegnato alla Chapecoense – si legge nella nota del club colombiano -. In questo momento il nostro cuore è sconvolto dal dolore e ci uniamo al lutto dei parenti, del popolo brasiliano per quella notizia che mai avremmo voluto avere. Quanto accaduto ‘ai nostri fratelli' lascia un segno indelebile nella comunità calcistica latino-americana e mondiale. Da parte nostra, e per sempre, consideriamo la Chapecoense campione della Copa Sudamericana 2016.
"Il sogno è finito, la nostra era una famiglia"
"Il sogno si è concluso questa mattina". Così Plinio Davis Nes Filho, presidente del Consiglio direttivo, ha commentato ai microfoni di ‘Globo' le notizie tragiche giunte dalla Colombia. "Ci sono amici di una vita che erano su quel volo. Per noi è molto difficile essere dei sopravvissuti. Non era solo un gruppo che si rispettava, era una famiglia. Vivevamo in armonia e gioia. Prima di imbarcarsi, i giocatori hanno detto che erano di nuovo alla ricerca di un sogno. E il sogno è finito questa mattina".