L’Atalanta impone il silenzio sul caso Stendardo

Per obblighi contrattuali da rispettare può capitare anche questo: che a un calciatore laureato, nel caso di Stendardo in Giurisprudenza, sia negato il permesso di prendere parte all'esame di abilitazione alla professione forense nonostante ne avesse informato la Società da tempo; che il giocatore si ribelli e decida di saltare la convocazione dell'allenatore per la gara di Coppa Italia; che al calciatore il club imponga il silenzio coi media fino a venerdì prossimo. Possibile che non ci fosse alternativa in rosa abbastanza valida da affrontare la trasferta dell'Olimpico? Possibile, com'è grottesco – considerato a cosa siamo abituati – che il colpo di testa da punire sia l'atto commesso da chi, invece, ha messo la testa a posto da tempo. Il difensore napoletano, che sta svolgendo pratica legale presso lo studio Lanzara di Castel San Giorgio, ha sostenuto ieri mattina presso l'Università di Salerno la prima delle tre prove previste (il parere di diritto civile; oggi il penale, domani un atto a scelta tra amministrativo, civile e penale) per superare l'esame.